Si conclude con successo la rassegna culturale "NetoArtFest 2023"

Rocca di Neto (KR) –  E’ andata bene, oltre le previsioni, la prima edizione della rassegna culturale “NetoArtFest 2023” che ha visto una grande partecipazione degli amanti dell’arte contemporanea e d...

A cura di Redazione
13 settembre 2023 12:00
Si conclude con successo la rassegna culturale "NetoArtFest 2023" -
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Rocca di Neto (KR) –  E’ andata bene, oltre le previsioni, la prima edizione della rassegna culturale “NetoArtFest 2023” che ha visto una grande partecipazione degli amanti dell’arte contemporanea e delle bellezze del nostro territorio.

La manifestazione, nata come festival itinerante nei paesi che si affacciano sul fiume Neto, è stata ideata dalla Pro Loco Neaithos di Rocca di Neto con la supervisione del direttore artistico Francesco Vaccaro e si svolta nella splendida cornice del convento di Sant’Agostino in due serate di proiezioni, di convegni, di letteratura e di degustazione di prodotti enogastronomici del territorio, il tutto grazie al patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, del Comune di Rocca di Neto, del valido contributo del Gal Kroton e del prezioso sostegno di imprenditori locali che hanno creduto nel progetto. Non poteva mancare l’angolo riservato alla lettura, affidato alla rinomata esperienza della libreria Giunti di Crotone che nel fornitissimo stand ha offerto la presenza di testi di elevata qualità di letteratura classica e contemporanea.

Con grande soddisfazione degli organizzatori, si è registrata la presenza di numerosi ospiti provenienti non solo dalla provincia di Crotone, ma anche da Roma, Bologna, Napoli e Palermo ai quali è stato offerta la possibilità di assistere a film di notevole interesse culturale, a dibattiti che hanno trattato argomenti di antropologia, di arte contemporanea e politica per chiudere con la la visita guidata alle adiacenti grotte rupestri, patrimonio inestimabile che necessita della dovuta valorizzazione per incrementare il turismo locale. Al termine delle due serate il Gal Kroton ha offerto prelibati piatti tipici del nostro territorio agli ospiti intervenuti che hanno gradito consumare accompagnati da un buon bicchiere di vino mentre, dal vivo, venivano preparati i classici cavatelli alla crotonese e peperoni e patate.

Per meglio comprendere l’ottima riuscita della rassegna “NetoArtFest 2023”, sono state raccolte, a caldo, le impressioni di Giovanni Fabiano, Presidente Pro Loco Neaithos e dell’UNPLI provincia di Crotone che ha dichiarato:” Ogni evento che si organizza è sempre una sfida e anche questa volta posso dire che la Pro Loco Neaithos ha portato a casa un grande risultato, organizzando un evento culturale di altissimo spessore ed unendo la contemporaneità del cinema con la tradizione storico-gastronomica del nostro territorio, valorizzandone ogni singolo aspetto. L’entusiasmo dei partecipanti ha suscitato in me e in tutti i volontari la voglia di rifare questo progetto e, in qualità anche di Presidente del Comitato Provinciale UNPLI Crotone, credo fortemente che questo sia il format giusto per ripercorrere la via del Neto attraverso l’arte contemporanea che è l’ elemento principale del “Neto Art Fest”, facendolo diventare un festival itinerante che mira alla scoperta dei meravigliosi territori della Valle del Neto. Io e i miei soci, felicissimi del risultato raggiunto, ci godiamo ora questo momento e ci prepariamo ad affrontare tutte le nuove sfide che ci saranno, anche per quanto riguarda la seconda edizione”.

“Quando Francesco Vaccaro mi ha invitato al festival – afferma Claudio Libero Pisano curatore e docente di museologia presso l’Accademia delle belle arti di Roma – ho accettato con entusiasmo perché in questo progetto vedo una visione importante: che la cultura e l’ arte possono arrivare dappertutto e che il loro legame col territorio è imprescindibile. Arte e Cultura valorizzano le tradizioni locali per proiettarle verso il mondo. Il contatto umano con l’ entusiasmo delle persone mi ha confermato che le relazioni e la condivisione di progetti sono il volano per arrivare dappertutto”. Helga Sanità Antropologa, che insegna antropologia culturale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, asserisce: “ Credo che questa prima edizione del “Neto Art Fest” sia come un seme gettato in una terra fecondissima e sono certa che darà buoni frutti perché il progetto non è pensato come un evento mordi e fuggi fatto per essere consumato da turisti o avventori di passaggio, ma come un percorso profondo di rigenerazione dello sguardo dedicato innanzitutto alla comunità locale.

Discutendo di “restanza” fra arte e territorio nel corso della prima serata della rassegna ho incontrato una comunità vibrante di energia positiva, ho conosciuto persone consapevoli delle proprie radici, accoglienti, desiderose di costruire ponti verso l’altro, di aprirsi a nuove visioni del mondo lasciandosi guidare attraverso lo stupore e la meraviglia dell’arte contemporanea. Ho conosciuto inoltre esperti e appassionati d’arte arrivati da diverse città d’Italia e insieme abbiamo visitato i paesi vicini, dialogato a lungo in un atmosfera conviviale, condividendo il buon vino e i piatti della tradizione locale. Sono felice di aver inaugurato questo progetto e mentre sono in treno verso casa penso che vorrei presto ritornare a guardare film e stelle sul prato del Convento di Sant’Agostino”.

Marta Fegiz, Paesaggista di Roma e convinta che:”Senza il NetoArtFest non saremmo mai arrivati da Roma a scoprire la bellezza di questo territorio. Con la scelta dei documentari, Francesco Vaccaro ha voluto puntare proprio sulla forza generatrice che il territorio può avere sull’arte e viceversa. Dimostrazione di quanto l’arte possa essere sorgente di flussi e stimoli indispensabili per una crescita consapevole di giovani che potranno trovare la loro strada senza abbandonare il proprio paese, ma, anzi, concentrando le forze a farne un catalizzatore di esperienze locali e internazionali”. Filippo Capellupo, Presidente Regionale dell’Unpli Calabria, si esprime con la schiettezza che lo contraddistingue:”Troppe volte abbiamo dichiarato una poca attenzione al territorio, una mancanza di trasmissione di sensazioni positive che altrimenti servirebbero a descrivere la Calabria della positività. La realizzazione di “NetoArtFest 2023” è certamente un’opera che ha dato inizio alla possibile ‘rivoluzione’ culturale che è iniziata proprio con tema caro a noi “La Restanza”, con significati precisi, valori riscoperti, che hanno dato inizio ad una costruttiva discussione. Non saranno stati solo i libri, i cortometraggi o i film, alla fine, ad aver accresciuto la voglia di scambiarci le idee, ma soprattutto l’averla resa itinerante, come arte vissuta in un significativo, storico e culturale tracciato che è quello del fiume Neto. Un ringraziamento va alla Proloco di Rocca di Neto ed alla sua grande dirigenza”.

Molto soddisfatto si è dimostrato il padrone di casa, Alfonso Dattolo Sindaco di Rocca di Neto:” NetoArtFest 2023 ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Sicuramente una iniziativa molto interessante, un altro tassello per promuovere ulteriormente il territorio della Val di Neto. La location del Sant’ Agostino ha reso suggestiva l’edizione in linea con il tema della rassegna. Ringrazio la Pro Loco i soci ed i volontari per aver organizzato impeccabilmente questo evento ed un ringraziamento particolare all’artista rocchitano Francesco Vaccaro per aver, con il suo estro ed il suo talento, portato una iniziativa di grandissimo spessore culturale nel nostro comune, richiamando presenze illustri e qualificate”. Con evidenza chiarezza si è espressa Fiammetta Giovagnoli, psicoterapeuta di Roma,:”L’ isolamento è un problema sociale in continua crescita, Leggevo venerdì mattina, mentre viaggiavo su un treno da Roma a Lamezia Terme diretta al NetoArtFest, che nel 2022, al pronto soccorso del Bambin Gesù, almeno quattro, tra bambini e ragazzi, hanno effettuato un accesso in emergenza per problemi di salute mentale. Chi oggi studia i problemi della contemporaneità si accorge che viviamo in contesti profondamente anomici, dove le regole del gioco che organizzano il rapporto tra gli individui e i contesti in cui vivono sono saltate. Da soli, da individui, siamo impotenti. Le regole del gioco della convivenza si costruiscono collettivamente. Ci accorgiamo che è al rapporto tra gli individui e i contesti che va rivolto l’ intervento. Ma come? Un suggerimento ci arriva da un contesto almeno apparentemente lontano: l’arte”. Fernando Sestito, Magistrato di Palermo afferma che:”

La partecipazione al Neto Art Fest 2023 ha fornito materia di profonda riflessione sulle radici e sulle effettive possibilità che l’ arte contemporanea offre a chi intende dedicarsi alla rinnovazione ed al rilancio di territori tenuti ai margini dello sviluppo neoliberista. Credo e spero che questa iniziativa non si fermi qui e che prosegua in futuro con lo stesso entusiasmo e con la stessa passione”. Enzo Borsellino, docente di museologia e storia dell’arte all’Università degli studi di Roma Tre, approva l’iniziativa e dichiara:” Mi ha colpito la sapienza delle scelte di Francesco Vaccaro tra documentazione del lavoro dell’artista nella creazione di opere d’arte contemporanea e sintonia tra arte e politica con la lucida illustrazione di Claudio Libero Pisano e la proiezione di un capolavoro premiato alla Biennale del Cinema di Venezia: “Tutta la bellezza e il dolore”. Rimane indelebile il ricordo della scoperta del territorio di Rocca di Neto tra grotte rupestri e sapori ancestrali”. Molto soddisfatta per aver partecipato sin dall’inizio all’evento è stata Serafina Mangone, insegnante a Rocca di Neto che asserisce: ”Rocca di Neto è il luogo in cui vivo da 27 anni e questo evento mi ha fatto riflettere e scoprire che questo paese, sempre uguale a se stesso, nello stesso tempo è in continua evoluzione. Questa riflessione è scaturita dall’ascolto del talk tenuto dall’antropologa Helga Sanità quando ci ha ricordato che già nel nome Rocca di Neto c’è la caratteristica del paese, “ Rocca ” : luogo arroccato e legato alla collina, “Neto”: fiume che scorre, quindi movimento continuo che porta all’idea di un cambiamento e sempre aperto al dinamismo, in modo particolare alle relazioni. Lei ci ricordava, da antropologa, che un territorio è uno spazio dove avvengono le relazioni: i luoghi del cuore. Come ricordava Francesco Vaccaro, leggendo alcune righe di Vito Teti sulla Restanza : “ Sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare”.

Il tema della serata è la “ Restanza”: si decide di ritornare perché ora è il momento. Con le proprie energie, risorse, si può attingere da quel luogo e trasformare quel luogo, come ha fatto ben vedere l’artista Maria Lai, tutto raccontato attraverso la visione del film sulla sua vita: “ Sulle tracce di Maria Lai” . Un’artista straordinaria, quasi una visionaria capace di trasformare, destrutturare oggetti e luoghi fisici, dandogli un nuovo significato. La prima serata finisce con la degustazione di prodotti tipici del territorio. Nella seconda, invece, la manifestazione inizia con l’escursione alle “ Grotte rupestri”, inserite in un sito di grande suggestione. Ai piedi delle Grotte si trova la struttura Sant’Agostino dove si è svolta la manifestazione. Riscoprire quei luoghi così lontani nel tempo (ripensare ai piedi, le mani, i pensieri le storie di chi ha vissuto in queste grotte), ma nello stesso tempo così vicini perché ora chiamati a rigenerare quei luoghi con la nostra presenza e avere il desiderio di farli conoscere ai nostri figli, alle nuove generazioni. Appena finita la visita alle grotte, è stato introdotto il tema del giorno: “ Arte contemporanea e politica ” con il talk tenuto questa volta dal professore Claudio Libero Pisano con la visione di alcune foto in cui ha evidenziato che in ogni foto si rileva una posizione politica, anche se alcune volte non è consapevole e volontaria. Il seguito della serata ci ha portato alla visione del film “Tutta la bellezza e il dolore” una pellicola bella, forte e dolorosa. Una storia di grande interesse sociale per il racconto della vita molto forte, difficile, complicata… tutto narrato attraverso le foto dell’artista Nan Goldin. Molto significativo è stato l’impegno della protagonista come attivista, ha lottato contro la grande famiglia di una casa farmaceutica. Questi due giorni di arte nel nostro paese sono stati arricchenti, parlare d’arte con questo stile nel nostro territorio è stata una grande sfida.

E’ stato buttato un seme che con il tempo germoglierà e porterà frutti” Genny Martino, consigliere comunale, che ha guidato la visita alle grotte rupestri, asserisce che:” Il NetoArtFestival può sicuramente identificarsi come una pratica manifestazione di arte contemporanea inserita in un contesto quasi fuori dal tempo. Il Convento Sant’ Agostino, con la costellazione di grotte rupestri sullo sfondo, hanno ospitato un evento inedito, arte cinematografica, come strumento di indagine e riflessione su temi capillari del nostro tempo. Il mio plauso personale va alla Proloco Neaithos, organizzatore di un evento in grado di andare oltre la semplice valorizzazione territoriale, portando a Rocca di Neto, un momento di incontro, conoscenza e relazioni autentiche. Facendo sintesi di bellezza, sapori, cultura, arte e cinema. L’amministrazione comunale è sicuramente felice e soddisfatta, di vedere il territorio farsi sempre di più promotore della Val di Neto, attraverso questo ed altri eventi di rilevanza regionale”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Antonella Verterame consigliere comunale che afferma: ”Se l’idea di questa due giorni all’insegna dell’arte contemporanea era portare qualcosa di nuovo e particolare, sperimentando la curiosità e l’interesse dei partecipanti, allo stesso tempo deliziandoli con il gusto dei sapori tipici locali, penso che gli organizzatori siano riusciti in pieno. I momenti proposti sono stati ricchi di interesse ed anche hanno sensibilizzato su temi reali. L’arte come strumento di comunicazione e di cultura: unico bene che divisibile fra tutti non sminuisce ma accresce”. “Per il NetoArtFest siamo venuti da Napoli con un gruppo di amici – ribadisce Raffaela Mariniello artista fotografa e regista napoletana – La linea del festival, la restanza, l’arte e la politica l’ ho trovata molto interessante.

Illustrati attraverso la scelta di film e brevi interventi di specialisti, con semplicità si è cercato di spiegare temi complessi, proprio per avvicinare il grande pubblico a un mezzo come è il documentario a cui ci si sta sempre più affezionando, vista la grande attenzione in sala di persone diversissime. La prima edizione di NetoArtFest, è stata una grande iniziativa a mio parere, importantissima per la diffusione di questa forma di cinema che fa incontrare l’arte e il territorio, fa avvicinare e sensibilizzare i giovani a grandi temi di attualità .

Aspettiamo dunque i prossimi appuntamenti, magari tecnicamente ancor più puntuali e professionali. Attraversare la Calabria in auto venendo da Napoli è fantastico, siamo tutti molto attenti al paesaggio magnifico di questa parte d’Italia, concordi tutti nel riconoscere una selvatichezza simile al vecchio far west dei film di Sergio Leone, sembra d’imbattersi da un momento all’altro con il grande Clint Eastwood…” Per concludere abbiamo sentito il parere del direttore artistico Francesco Vaccaro che, visibilmente emozionato e soddisfatto del successo ottenuto ha, in sintesi, affermato che:” Volendo essere critici, direi che dal punto di vista tecnico si può migliorare molto in futuro, ma vista l’esigua disponibilità di mezzi ci possiamo ritenere soddisfatti per questa prima edizione”. Non ci rimane che augurare a tutti “Ad Majora Semper”

A.R.

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