"Se dicessimo la verità" ha raccontato agli studenti crotonesi la resistenza antimafia
Sono storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata che sta attraversando l’Italia per incontrare i ragazzi delle scuole. Un testo con l’opera dibattito di Giulia Minoli ed Emanuela Giordan...

Sono storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata che sta attraversando l’Italia per incontrare i ragazzi delle scuole. Un testo con l’opera dibattito di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano che narra tante storie, lasciando agli studenti il compito di non “lasciarsi distrarre”, fornendo agli studenti gli strumenti per intraprendere la strada della conoscenza. Strada che conduce verso la scelta consapevole dell’onestà, mantenendo le distanze dalla criminalità alimentata dall’ignoranza.
L’opera è giunta a Crotone giovedì scorso presso il Teatro Apollo per il progetto “Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento”, promosso da un management tutto al femminile, ovvero l’associazione CCO – Crisi Come Opportunità, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud.
“Se dicessimo la verità – ultimo capitolo” ha visto la partecipazione a Crotone di diverse scolaresche, con le storie delle vittime della criminalità, dei giornalisti, dei testimoni di giustizia, di associazioni che analizzano da anni il fenomeno mafioso. La mafia che entra nelle vite di ognuno, con l’invito di Anna Dattoli, la mamma di Gabriele De Tursi, il ragazzo scomparso da Strongoli, “A stare dalla parte dei buoni, perchè stare dalla parte sbagliata non fa bene a nessuno“. Sono undici anni che il figlio di Anna è scomparso, “ogni volta raccontare per me questa storia è dura, perchè è come se fosse stato ieri“. La mamma, dunque, racconta la sua testimonianza dove può, con diversi appelli lanciati per far emergere la verità sul figlio Gabriele De Tursi, scomparso da Strongoli il 5 giugno del 2013, all’epoca diciannovenne.
La mafia non è solo lupara, ma si è globalizzata: ha camicie bianche, è nell’alta finanza, nelle grandi opere, nelle amministrazioni pubbliche. Sono intervenute Raffaella Conci, presidente della cooperativa Terre Joniche – Libera Terra che lavora i terreni confiscati alla ‘ndrangheta a Isola di Capo Rizzuto, Bruno Palermo, autore del libro “Al posto sbagliato. Storie di bambine vittime di mafia”, e Anna Dattoli.
