Scuola, un altro anno volge al termine ma la strada per l'inclusione è ancora lunga

Si sta concludendo un nuovo anno scolastico. Tra vecchie e nuove restrizioni, la scuola è riuscita a garantire lezioni in presenza per tutto l’anno, nonostante l’incremento dei casi Covid soprattutto...

A cura di Redazione
24 maggio 2022 12:30
Scuola, un altro anno volge al termine ma la strada per l'inclusione è ancora lunga -
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Si sta concludendo un nuovo anno scolastico. Tra vecchie e nuove restrizioni, la scuola è riuscita a garantire lezioni in presenza per tutto l’anno, nonostante l’incremento dei casi Covid soprattutto all’inizio del 2022. Quella che però è mancata è stata la rete dei servizi.

Superata l’emergenza pandemica i genitori si sono ritrovati a dover combattere per i diritti dei bambini, soprattutto per quelli speciali. Il caos generato da un sistema ancora troppo labile ha messo a dura prova la continuità didattica per gli studenti che avevano invece bisogno di maggiore attenzione.

In alcuni istituti si sono registrati episodi che raccontano le difficoltà di una scuola che tanto ancora deve fare per l’inclusione. Non bastano progetti, a poco servono le promesse se le scuole non riescono a garantire il rispetto delle norme.

Ancora una volta mamme e papà hanno dovuto districarsi tra pec e richieste per cercare di offrire ai propri figli tutele, hanno dovuto bussare alle troppe porte chiuse per chiedere quello che dovrebbe essere garantito a priori.

E mentre si susseguono concorsi e si lotta con la mancanza di organico a farne le spese sono ancora una volta i bambini, quelli che dovremmo proteggere, quelli che chiamiamo i cittadini del domani ma che ancora una volta non trovano spazio in una società che ha reso la scuola una “semplice” azienda e non un luogo fatto di persone, fatto di menti da formare, di cuori da ascoltare anche – anzi, ancora di più – quando gli alunni hanno bisogno di certezze.

In questo giocano un ruolo fondamentali anche le insegnanti: «l’alunno con disabilità, con bisogni educativi speciali – scrivono alcune mamme che hanno deciso di inviarci una breve riflessione- è alunno di tutti i docenti della classe. Non dobbiamo poi dimenticare che il sostegno non è un insegnamento ma è configurato come “attività rivolte alla classe”, la continuità va garantita a tutti gli alunni e coinvolge tutti i componenti della classe. Pensare che solo il docente di sostegno di sostegno sia insegnante dell’alunno con disabilità equivale e sostenere una scuola dell’esclusione, una scuola speciale nella scuola comune».

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