Schiavonea, coppia arrestata per tentata estorsione e spaccio aggravati dal metodo mafioso

Operazione della Polizia di Stato: vittima una donna tossicodipendente. Il gruppo pretendeva 80mila euro per debiti di droga

A cura di Redazione
07 agosto 2025 19:10
Schiavonea, coppia arrestata per tentata estorsione e spaccio aggravati dal metodo mafioso -
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Alle prime luci dell’alba, nel comune di Schiavonea (CS), la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di una coppia, indiziata dei reati di tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso.

L’operazione è frutto del lavoro congiunto della Squadra Mobile di Cosenza, del Commissariato di Corigliano-Rossano e della Squadra Mobile di Napoli, su delega del G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

La denuncia della vittima

A far scattare le indagini è stata la denuncia di una donna con problemi di tossicodipendenza, che ha raccontato di subire da tempo pressioni e minacce dal suo fornitore di droga. Gli agenti hanno riscontrato le sue dichiarazioni, accertando che, per un debito reale di 30.000 euro, il pusher e i suoi complici pretendevano 80.000 euro.

Secondo quanto emerso, la vittima sarebbe stata perseguitata con telefonate e citofonate notturne, e i presunti estorsori avrebbero tentato di costringerla a vendere la casa per saldare il debito.

Le indagini e il blitz

Per localizzare la coppia, il personale della Squadra Mobile di Cosenza ha eseguito prolungati appostamenti, mimetizzandosi tra i numerosi turisti nella zona. Gli indagati sono stati rintracciati in un appartamento anonimo, grazie anche al supporto dei colleghi napoletani, nonostante i pochissimi elementi iniziali a disposizione.

Nell’ambito della stessa operazione, sono stati arrestati altri due soggetti a Napoli, ritenuti complici della coppia.

Presunzione d’innocenza

Si precisa che il provvedimento eseguito costituisce una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari. Gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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