Salvatore Gaetano: ‘Le tv locali presidio di democrazia, ma rischiano di soccombere ai colossi dello streaming’”
L’editore di Video Calabria denuncia lo squilibrio tra colossi dello streaming e tv locali: “Servono regole e sostegni concreti”

«Non è più un sistema plurale, ma una giungla in cui sopravvivono solo i più forti.» È l’allarme lanciato da Salvatore Gaetano, editore di Video Calabria, che commenta i dati dell’ultima relazione annuale dell’AGCOM e fotografa la situazione drammatica delle televisioni locali italiane, schiacciate dal peso crescente delle piattaforme di streaming.
Secondo Gaetano, «in un’epoca di profonda trasformazione del panorama mediatico è necessario ribadire il valore insostituibile delle tv locali, attive in Italia sin dal 1977, presidio di informazione imparziale e servizio pubblico per milioni di cittadini.»
L’editore calabrese sottolinea la sproporzione tra i mezzi delle emittenti locali e i colossi internazionali: «Le grandi piattaforme digitali – Netflix, Prime Video, Disney+ – consolidano ed espandono la loro posizione con vantaggi competitivi enormi: bassi costi, regole minime, uso massiccio dei dati. Le tv locali, invece, sostengono costi strutturali pesanti e fanno fatica a garantire occupazione stabile a giornalisti, tecnici e personale amministrativo.»
Eppure, nonostante le difficoltà, le emittenti private non rinunciano a produrre informazione puntuale e vicina ai territori, rispettando i principi costituzionali e la dignità delle persone.
Gaetano parla di un “paradosso”: «Chi intercetta grandi risorse pubblicitarie in Italia restituisce poco in termini di lavoro, fiscalità e contenuti locali. Le tv private, invece, continuano a raccontare aree interne spesso ignorate dai media nazionali, promuovono cultura e tradizioni locali e contribuiscono alla coesione sociale.»
I numeri confermano lo squilibrio: tra il 2016 e il 2023 i ricavi pubblicitari delle piattaforme digitali sono cresciuti del 250%, passando da 2 a 7 miliardi di euro, mentre tv, radio e carta stampata, pur percepite come le fonti più affidabili, perdono costantemente terreno.
Per Gaetano, la sfida è tutta politica e istituzionale: «AGCOM deve guidare una transizione digitale ordinata e regolata, ma tocca alla politica – nazionale e regionale – adottare misure concrete e tempestive per sostenere le emittenti locali, riconoscendole come pilastri del servizio pubblico, del pluralismo e dello sviluppo democratico.»