Piantedosi in Calabria: ''Autonomia differenziata rafforza democrazia'', e incontra il sindaco di Cutro
Il saluto dal palco, poi l’abbraccio ed una carezza. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha mostrato così la sua vicinanza al sindaco di Cutro Antonio Ceraso per il lutto che lo ha colpito alcu...

Il saluto dal palco, poi l’abbraccio ed una carezza. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha mostrato così la sua vicinanza al sindaco di Cutro Antonio Ceraso per il lutto che lo ha colpito alcuni giorni fa quando la moglie è morta in un incidente stradale. Intervenendo a Catanzaro ad un seminario sull’ordinamento delle autonomie locali, il ministro ha ringraziato gli amministratori calabresi presenti, ma ha rivolto un messaggio speciale a Ceraso, conosciuto in occasione del naufragio di Steccato di Cutro avvenuto nel febbraio 2023 e nel quale persero la vita 94 persone, tra cui 35 bambini. “Un saluto particolare – ha detto Piantedosi – al sindaco di Cutro, sia per la vicinanza, cordialità, gentilezza e umanità che mi ha personalmente riservato e testimoniato, potrete immaginare in quale circostanza molto drammatica, ma anche perché sta attraversando un momento in cui merita l’affetto e la considerazione di tutti noi“.
“È necessario riflettere sul futuro di Comuni, Province e Città metropolitane anche in considerazione delle riforme in corso e di quelle che, in prospettiva, si profilano. E ciò ancora di più alla luce dell’approvazione della legge sull’autonomia differenziata che, dando attuazione al Titolo V della Costituzione, come riformato nel 2001, traccia il percorso che le regioni a Statuto ordinario dovranno seguire per chiedere nuovi e maggiori ambiti di autonomia, previa, ovviamente, la determinazione dei Lep, ossia delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che dovranno essere uniformemente garantite su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo, a Catanzaro al seminario di approfondimento degli enti locali.
“L’affermazione del principio autonomistico, la valorizzazione dei livelli di governo più prossimi ai territori – ha aggiunto – rappresentano, infatti, tasselli per il rafforzamento della democrazia. A condizione, naturalmente, che le maggiori forme e condizioni di autonomia si inseriscano armonicamente nell’alveo dei principi di unità e indivisibilità della Repubblica e di eguaglianza dei cittadini che ne fanno parte e che ogni forma di decentramento sia accompagnata da politiche sociali ed economiche perequative che abbiano il fine di riequilibrare eventuali gap territoriali e di rendere più forte e competitivo il Paese nel suo insieme“.