Pensioni di invalidità, tra ratei e arretrati capiamone di più

Nel seguente articolo affronteremo insieme l’argomento dei ratei pensione.Che cosa sono i ratei e gli arretrati per le pensioni di invalidità? Chi ne ha diritto? Quando si possono richiedere?Oltre a c...

A cura di Redazione
07 agosto 2023 13:30
Pensioni di invalidità, tra ratei e arretrati capiamone di più -
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Nel seguente articolo affronteremo insieme l’argomento dei ratei pensione.
Che cosa sono i ratei e gli arretrati per le pensioni di invalidità? Chi ne ha diritto? Quando si possono richiedere?
Oltre a ciò, rivolgeremo la nostra attenzione agli arretrati che molti pensionati che percepiscono la pensione di invalidità attendono a partire da marzo di ogni anno, visto l’aumento annuale che l’INPS prevede di dare a gennaio e cosa aspettarsi, dunque, dal 2024.

Che cosa sono i ratei della pensione d’invalidità?

Come sappiamo, la pensione di invalidità è un contributo assistenziale di natura economica, che viene erogato dal governo attraverso l’ente conosciuto come INPS a coloro che sono riconosciuti invalidi al 100% e che quindi hanno ricevuto l’apposito e relativo certificato di invalidità da una commissione medica specializzata interna dell’INPS stessa.
Tuttavia, molti si chiedono già se le voci di un aumento della pensione di invalidità nel 2024 siano vere.
Ebbene, ogni anno l’INPS ricalcola l’importo delle pensioni di invalidità e delle altre prestazioni sociali erogate sulla base dei dati ISTAT.
Il ricalcolo avviene a gennaio del nuovo anno e, secondo l’INPS stessa, richiede dai due ai tre mesi.
Pertanto, la pensione di invalidità dovuta per il 2024 con il relativo maggioramento, dovrà essere erogata entro marzo 2024.
Tuttavia, ciò non è detto avvenga – come dimostrano i precedenti anni compreso il 2023, ove l’erogazione della pensione di invalidità maggiorata non è avvenuta per tutti.

Cos’è successo con i ratei della pensione d’invalidità del 2023?

A partire dal 2023, la rivalutazione automatica delle pensioni ha comportato un aumento della pensione d’invalidità.
Lo Stato ha infatti applicato un aumento del 7,3%, a questo 7,3% va però sottratto l’aumento parziale del 2% che era stato già applicato ben prima.
Se vuoi saperne di più di questa vicenda, ti rimandiamo a questo esaustivo articolo sugli arretrati della pensione d’invalidità del 2023.
Ma tornando a noi, per farla in breve il restante 5,3% non è stato erogato a tutti i pensionati possessori di pensione d’invalidità. Né a gennaio, né a marzo 2023.
Ebbene, cosa occorre fare in questi casi?
Vediamolo insieme.

Cosa fare per richiedere i ratei della pensione d’invalidità nel 2024?

Ovviamente, è presto per parlare di un possibile ritardo per quanto riguarderanno i ratei del 2024 da parte dell’INPS, ma prendere coscienza sin d’ora di cosa possa significare non ricevere per tempo gli aumenti dovuti può aiutarci in seguito a gestire le dovute pratiche senza ansie o stress.
Immaginiamo quindi di ritrovarci ad aprile 2024: i dati ISTAT del 2024 hanno portato ad un doveroso aumento delle pensioni per permettere una qualità della vita – si fa per dire – ottimale.
Già da gennaio 2024 molti percettori di pensione d’invalidità hanno visto un incremento nella pensione dovuta.
Ma noi abbiamo atteso fino a marzo per scoprire che l’aumento dovuto non è arrivato, cosa possiamo fare?

Possibilità numero 1: affidarsi ad un CAF

Infatti, ci si può recare presso il proprio CAF o Patronato di fiducia e richiedere che venga fatta domanda tramite loro all’INPS degli arretrati dovuti.
Se sarete fortunati, potrete essere seguiti da un ufficio che tratta casi simili e che al prezzo di un tesseramento annuale o forse meno, sarà in grado di sbrigare questa ostica situazione al posto vostro.
Non è garantito che ciò accada, però. Come tutto ciò che è pubblico o semi pubblico, anche i CAF e i Patronati sono spesso carenti di personale – e quando non lo sono, si tratta di personale non per forza sempre aggiornato e formato adeguatamente – e ciò si può tradurre in attese infinite o in pratiche rifiutate o ancora in pratiche mal gestite o lette erroneamente.
Questo, purtroppo, può essere un grave problema per chi si reca a chiedervi aiuto, poiché firmando lo scarico legale anche in caso di compilazione errata di un documento a pagarne il prezzo a livello legale, sarà sempre il proprietario della documentazione stessa.

Possibilità numero 2: improvvisarsi tecnici informatici/burocrati/avvocati

Nel secondo caso potrete decidere di mettervi al vostro pc – sperando che regga lo stress che lo attende – e iniziare il lungo processo che porterà alla richiesta dei ratei mancanti.
Prima di tutto dovrete essere certi di avere un Sistema Pubblico di Identità Digitale, meglio conosciuta sotto il nome di SPID.
Senza di essa non si potrà accedere all’area personale del sito INPS.
Mi duole frenarvi l’entusiasmo ma la Carta Nazionale dei Servizi – il codice fiscale per i profani – non vi aiuterà, a meno che non disponiate di un apposito lettore di microchip e app idonea.
Non li avete? Il prezzo non è esoso, certo, ma vi obbligherà a renderà casa vostra un CAF decentrato.
Ammesso che abbiate lo SPID dovrete accedere all’area MyINPS e nuotare fra le impervie acque scure della navigabilità del sito dell’INPS.
Un sito pensato per anziani, persone diversamente abili eppure così complicato da far impazzire perfino i più giovani ed esperti addetti ai lavori.
Insomma, a meno che non vogliate davvero perdere ogni sorta di pazienza, si consiglia di desistere.

Possibilità numero 3: affidarsi ad un team di avvocati esperti

Questa opzione vi richiederà un po’ di ricerca online, certo, ma vi darà la possibilità di essere seguiti da un team di esperti che avrà davvero a cuore la vostra causa e che sarà sempre formato ed aggiornato in materia, di modo da poter risolvere nel minor tempo possibile e con ottimi risultati i casi.
Un esempio è il team che cura il blog dove troverete l’articolo precedentemente linkato. Ma ne esistono moltissimi, starà a voi farvi un’idea.
Sicuramente se siete un invalido civile al 100% o un caregiver e vi ritroverete nella situazione di poter richiedere gli arretrati della pensione di invalidità nel 2024 – o addirittura scoprirete di non aver ricevuto nemmeno quelli dovuti nel 2023 – e avrete problemi a fare la domanda, potrete sempre valutare le tre possibilità precedentemente esposte e decidere personalmente come volete gestire la vostra pratica.
In ogni caso se avete trovato l’articolo interessante, condividetelo sui social o ad una persona a voi cara che pensate possa beneficiarne.

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