Nei Quartieri di Crotone - A San Francesco argini del fiume a rischio
Nei Quartieri di Crotone – Ricordare non è un’operazione di semplice nostalgia ma è fondamentale per evitare di ripetere gli errori del passato.Questo l’insegnamento che il Maestro Jedi Sol impartisce...

Nei Quartieri di Crotone – Ricordare non è un’operazione di semplice nostalgia ma è fondamentale per evitare di ripetere gli errori del passato.
Questo l’insegnamento che il Maestro Jedi Sol impartisce alla giovane padwan (apprendista jedi) Jecki Lon nella prima puntata di “The Acolyte”, la nuova saga targata Star Wars.
E anche noi dovremmo imparare qualche insegnamento jedi, e questo in modo particolare.
Nell’alluvione del 1996 uno dei quartieri della città più colpiti dalla furia dell’Esaro fu San Francesco, ed in modo particolare via Sciascia, dove l’acqua arrivò a lambire i balconi del primo piano dei palazzi. Ricordi tragici, dolorosi e ancora vivi negli abitanti della zona che ci hanno voluto segnalare alcuni disguidi nel quartiere ed in modo particolare proprio sull’argine del fiume.
Quando siamo giunti sul posto siamo rimasti a bocca aperta nel vedere le condizioni in cui versa l’argine. Muri distrutti o seriamente danneggiati, argine quasi inesistente, barriera ridotta al minimo. Una situazione di abbandono ancora più evidente nell’area in cui è stata montata l’allarme anti alluvione, un po’ paradossale, ma a Crotone niente può più sorprenderci.
A peggiorare la situazione c’è il degrado generale della zona in cui, come ci dice un abitante: «Non vediamo una striscia di asfalto da almeno cinquant’anni».
Chiaramente, come è nella natura di questa nostra rubrica, non siamo qui a fare polemica, ma soltanto ad evidenziare situazioni che sono risolvibili, a volte anche con poco.
Ma la cosa più importante è il segnale che la gente del quartiere ha voluto lanciare dalle colonne di CrotoneOk.
A trent’anni dall’alluvione, avere ancora paura di cosa potrebbe succedere non è normale, ma soprattutto non è accettabile.
Che quel ricordo bruci ancora dentro i cittadini crotonesi, ed in modo particolare da coloro che abitano nei quartieri allora più colpiti dalla furia dell’acqua, è assolutamente umano, ma quel ricordo e quel dolore deve essere solamente un monito ad evitare gli errori fatti in passato e a mettere in campo quei giusti correttivi ai nostri quartieri così da evitare un’altro dramma, che, in queste condizioni, sarebbe anche l’ennesima beffa.