Natale, il Rettore della Basilica Cattedrale: "È l'avvenimento di Dio che si fa bambino per esserci più vicino"

In occasione delle festività natalizie, verso il giorno in cui si celebra la venuta al mondo del salvatore Gesù, così ha scritto Monsignor Alessandro Saraco, Rettore della Basilica Cattedrale – Parroc...

A cura di Redazione
22 dicembre 2023 08:15
Natale, il Rettore della Basilica Cattedrale: "È l'avvenimento di Dio che si fa bambino per esserci più vicino" -
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In occasione delle festività natalizie, verso il giorno in cui si celebra la venuta al mondo del salvatore Gesù, così ha scritto Monsignor Alessandro Saraco, Rettore della Basilica Cattedrale – Parrocchia San Dionigi. Intanto qui trovate gli orari delle celebrazioni natalizie.

Carissimi fratelli e sorelle, desidero porgere a ciascuno di voi, con tanto affetto e riconoscenza, gli auguri di serene festività natalizie. Auguro buon Natale ai bambini e ai giovani, agli adulti e agli anziani, alle famiglie e in modo particolare agli ammalati, ai sofferenti e a coloro che si trovano, per vari motivi, in situazioni di difficoltà, precarietà, indigenza e malessere. A tutti assicuro la mia vicinanza e preghiera. Porgo gli auguri di buone feste natalizie a tutti i miei collaboratori e collaboratici: vicario parrocchiale, diaconi, suore, consiglio pastorale e consiglio affari economici, coro San Dionigi, organisti, catechiste, sacristi, gruppi e movimenti ecclesiali, Associazione “San Dionigi OdV”, volontari del Centro di Ascolto, Gruppo Teatrale “AlfaOmega”, a quanti prestano un servizio per la pulizia e il decoro degli ambienti e per preparare la liturgia. Ringrazio tutti e ciascuno in particolare per il generoso servizio e per l’amorevole dedizione.

Ogni anno, la bellezza del Natale tocca il nostro cuore e ci commuove l’avvenimento di Dio che si fa bambino per amore e perché vuole che lo sentiamo sempre più vicino, “più intimo a noi di noi stessi”. Nel Bambino che nasce a Betlemme c’è la manifestazione della tenerezza di Dio per ciascuno di noi. Il Bambino Gesù è il segno che Dio vuole stare in mezzo a noi, condividere il cammino della nostra vita, accompagnarci, illuminarci, sostenerci e consolarci. Dio che prende carne umana indica che ognuno di noi è amato da Lui perché è “carne della Sua carne”, umanità divinizzata:

« Io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni e sei prezioso ai miei occhi perché sei degno di stima ed io ti amo » (cfr. Isaia 43,1-4). Consideriamo queste parole del profeta come rivolte direttamente a noi. Lasciamole risuonare dentro di noi, accogliamole nel cuore come “Parola di Dio” pronunciata “a me e per me”, facciamo in modo che nel silenzio della preghiera sedimentino e, come unguento medicinale, leniscano le nostre ferite, addolciscano le amarezze, riattivino coraggio e fiducia.

Mettiamoci in preghiera, magari davanti al presepe o all’immagine di Gesù Bambino e lasciamo risuonare dentro di noi queste parole di salvezza: « Io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni e sei prezioso ai miei occhi perché sei degno di stima ed io ti amo » (cfr. Isaia 43,1-4). Sono certo che queste divine parole provocheranno in noi un cambiamento, saranno come una iniezione di fiducia, di speranza e di consolazione. Ci aiuteranno ad affrontare la vita con più coraggio e serenità e, soprattutto, con la certezza che la nostra persona ha un valore incalcolabile perché “siamo preziosi ai Suoi occhi”, “siamo da Lui amati”.

L’amore di Dio ci rende persone valide, preziose, uniche. ​ C’è ancora una seconda riflessione che suscita la festa del Natale e che vorrei condividere con voi. Si tratta del canto degli angeli alla nascita di Gesù: “ Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del suo compiacimento ”. Il Natale è festa della pace perché il Bambino Gesù è il Principe della Pace. Il canto degli angeli è un’irradiazione sul mondo di quella pace messianica che Cristo ha provocato con la Sua incarnazione.

La volontà di Dio è la pace sulla terra. Dio vuole che i popoli del mondo vivano nella concordia e nella pace. Come comunità parrocchiale che accoglie il Natale del Signore sentiamo l’esigenza in questa ora della storia di elevare preghiere e suppliche per la pace nel mondo e per le nazioni in guerra: « Sì, Signore Gesù, vieni a portare anche a noi oggi la pace, ai lontani e ai vicini. Che la tua nascita provochi ancora oggi una ondata di concordia e di armonia fra i popoli della terra. Fa’ che sulla terra abbiano fine le guerre, le divisioni, le lotte, lo spargimento di sangue innocente. Illumina i governanti perché attuino politiche di pace e di comunione tra i popoli. E aiuta noi cristiani ad essere ogni giorno di più strumenti della tua pace, operatori di giustizia, portatori di perdono, apostoli di misericordia ». Là dove c’è la pace, c’è prosperità. Là dove c’è concordia, c’è sviluppo. Là dov’è c’è amore, Dio vive in mezzo a noi. E quando c’è Lui c’è la vera gioia, si moltiplica la felicità, nasce la festa.

Vi affido alla protezione della Vergine Maria, Regina della Pace. A Lei raccomando ciascuno di voi e prego perché la Madonna interceda presso il Figlio Suo e vi conceda quanto il vostro cuore desidera e spera.

Monsignor Alessandro Saraco
Rettore della Basilica Cattedrale, parroco San Dionigi in Crotone

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