(VIDEO) Nasce la Confial a Crotone: Tomaino guida il nuovo corso sindacale, “Costruttori di futuro”

Confial sbarca a Crotone: ieri sera Tomaino lancia un sindacato autonomo, radicato e innovativo per costruire un nuovo futuro

A cura di Redazione
15 luglio 2025 07:30
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Ieri sera, al Museo del Mare e della Terra sulla via per Capo Colonna, è stato presentato ufficialmente il nuovo presidio crotonese di Confial – Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori. A guidare questa nuova avventura è Fabio Tomaino, ex dirigente della UIL, affiancato per l’occasione dal segretario generale nazionale Benedetto Di Acovo.

Di fronte a un pubblico composto da cittadini, lavoratori e rappresentanti del mondo politico locale – come il segretario provinciale del PD e alcuni consiglieri comunali – Di Acovo ha voluto sottolineare la forza di una realtà in espansione: «Per essere un sindacato attivo da 7-8 anni, Confial oggi al Ministero del Lavoro conta oltre 115.000-120.000 associati. Siamo presenti in settori diversificati, in tutte le regioni e province d’Italia. Questo presidio di Crotone dà ulteriore forza al nostro progetto».

Un progetto che guarda lontano, ancorato al presente ma proiettato verso l’innovazione. «Il futuro è qualcosa che dal presente si costruisce leggendo il territorio, interpretando cosa cambia nel mondo del lavoro, cogliendo l’innovazione che intelligenza artificiale, metaverso e nuove tecnologie stanno portando. Serve una nuova alfabetizzazione digitale per i lavoratori tradizionali, che possono avere nuove opportunità nei nuovi lavori. Non vogliamo persone sostituite dalle macchine: già oggi robot costruiscono robot, li assemblano, li verniciano. Quello che non dobbiamo fare è far trovare i lavoratori impreparati. E qui a Crotone la presenza di Fabio Tomaino, con la sua visione innovativa e i valori della vecchia guardia – etica e responsabilità – significa avere una sentinella che saprà leggere il territorio e costruire futuro, diventando agenda di sviluppo per questa provincia».

Dal palco, Tomaino ha spiegato senza giri di parole la rottura con la UIL: «Abbiamo lasciato la UIL non per rinnegare il passato ma perché non eravamo più in linea con le riforme organizzative. La UIL va verso un accentramento di incarichi e rappresentanze, penalizzando i territori. Confial invece nasce per rafforzare i territori, aumentare il potere contrattuale, seguire i lavoratori che si conoscono, trattare vertenze vissute. Noi non pensiamo che il sindacato si faccia da lontano o in smart working, che è il modello che si stava lanciando».

Un cambio di rotta maturato anche per la fiducia nel gruppo dirigente nazionale: «Confial è il frutto di una scelta che parte dal basso e rende protagonisti i lavoratori, che nel crotonese si sentono isolati e messi da parte. Rispetto ai sindacati confederali, Confial ragiona in maniera laica e autonoma. Recentemente si stava cadendo nella logica di piegarsi alle altre sigle: qui la discussione è di merito, non di contrapposizione a prescindere. Lo sapete, io stesso ho fatto battaglie in questo territorio quando non ci hanno dato ascolto, e non abbiamo mai arretrato sulle grandi vertenze. Ma l’approccio oggi è dialogo e costruzione di futuro, soprattutto per i nostri giovani».

Il nuovo sindacato crotonese punta dritto a radicarsi e fare la differenza: «Seguiamo i lavoratori che conosciamo, viviamo le vertenze ogni giorno. Vogliamo lanciare un cambiamento culturale, dobbiamo essere noi per primi quel cambiamento. La scelta mia e dei miei colleghi è un messaggio ai giovani: quando ci sono compromessi, cose non chiare, modelli che non guardano davvero avanti, bisogna avere il coraggio di dire “non ci sto”. Io non ci sono stato. Molto del gruppo dirigente si è spostato, molti lavoratori attivi credono in questa scommessa che può essere un impulso per il territorio. Ieri sera qui c’erano politica, istituzioni, società civile, cittadini e lavoratori».

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