Monsignor Staglianò Confratello ad Honorem: riconoscimento alla Teologia vicina ai ragazzi
La Chiesa del Rosario di Crotone ha ospitato una messa di giubilo per celebrare il conferimento del titolo di confratello ad honorem a Monsignor Antonio Staglianò...

La Chiesa del Rosario di Crotone ha ospitato una messa di giubilo per celebrare il conferimento del titolo di confratello ad honorem a Monsignor Antonio Staglianò, presidente della Accademia Pontificia di Teologia. Il riconoscimento è stato assegnato dalla Confraternita della Madonna di Capo Colonna, sottolineando il contributo teologico del Vescovo alle nuove generazioni e il suo allineamento con il messaggio del Giubileo della Speranza.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, oltre che della confraternita stessa. La solenne liturgia è stata concelebrata anche da Don Ezio Limina, Presidente del Capitolo Cattedrale e confratello onorario, nonché parroco della chiesa del Rosario.
Federico Ferraro, priore della Confraternita, ha espresso con parole semplici e dirette il motivo di tale onorificenza: “È una personalità che abbiamo ritenuto essere rappresentativa per il nostro territorio, e quindi in segno di riconoscenza lo abbracceremo insieme. Monsignor Staglianò è presente sul territorio, con messaggi rivolti ai giovani con parole semplici.“
Al termine della cerimonia eucaristica è stata consegnata a Monsignor Staglianò una targa speciale realizzata dal maestro orafo Michele Affidato. Visibilmente emozionato, Monsignor Antonio Staglianò ha condiviso i suoi sentimenti a margine della Santa Messa: “Considerando che ho vissuto qui a Crotone per molti anni è un motivo di grande gioia. Ho vissuto tanti momenti belli di preghiera, organizzando molto spesso le processioni della Madonna di Capo Colonna”.
Quella della Madonna di Capo Colonna: “È un’immagine bellissima, resta rivelazione dell’unico mistero mariano: Maria ha donato la Carne del figlio di Dio e noi cristiani dobbiamo seguire la carne di Gesù che splende nel suo comandamento, ovvero Amatevi gli uni gli altri, non un amore di idee, ma praticando le opere di carità e di misericordia corporale.”
