Migranti e fondi pubblici: Sequestri a Isola Capo Rizzuto per 2,5 milioni

Nel corso di questo mese, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone hanno eseguito un provvedimento di sequestro conservativo su richiesta della Procura Regionale della Co...

A cura di Redazione
28 giugno 2025 11:15
Migranti e fondi pubblici: Sequestri a Isola Capo Rizzuto per 2,5 milioni -
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Nel corso di questo mese, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone hanno eseguito un provvedimento di sequestro conservativo su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti, guidata dal dott. Romeo Ermenegildo Palma, e su iniziativa del vice procuratore generale, dott. Giovanni Di Pietro.

L’azione è volta a tutelare un credito erariale accertato pari a 34 milioni di euro, in attesa dell’esito dell’eventuale impugnazione della sentenza di condanna di primo grado già emessa.

Il provvedimento ha colpito un’associazione di volontariato di Isola di Capo Rizzuto e i suoi amministratori, accusati di gravi irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti. Il valore dei beni sequestrati – abitazioni, magazzini, terreni agricoli e disponibilità finanziarie – supera i 2,5 milioni di euro.

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, ha evidenziato come gli amministratori avrebbero dirottato le risorse pubbliche a fini personali o per favorire soggetti terzi, tra cui esponenti della ‘ndrangheta locale.

Tali pratiche fraudolente emergono come epilogo di una lunga e articolata attività investigativa, scaturita da elementi raccolti nel contesto della nota Operazione “JONNY”, coordinata nel 2017 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

L’operazione “Jonny” portò al fermo di 68 persone e al sequestro di beni per oltre 60 milioni di euro, facendo emergere un vasto sistema di frodi legate al centro di accoglienza “Sant’Anna”. Secondo le accuse, i vertici dell’associazione avrebbero utilizzato un sistema di false fatturazioni, emesse da società di catering compiacenti, per sottrarre ingenti somme e finanziare organizzazioni criminali.

L’intervento della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti sottolinea l’impegno delle istituzioni nel contrasto alla gestione illecita della spesa pubblica, in particolare nel delicato settore degli appalti per l’accoglienza dei migranti.

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