Longobucco, la scuola custode di memoria e futuro
Il sindaco Pirillo: “Con i giovani si riscrive la narrazione della Calabria”

LONGOBUCCO (CS) – La scuola come cantiere di memoria e futuro, come spazio in cui le nuove generazioni possono riscoprire le proprie radici e trasformarle in energia per costruire il domani. È questo il cuore del messaggio che il sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, ha rivolto a studenti, famiglie, docenti e personale amministrativo in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico.
Per Pirillo i Marcatori Identitari Distintivi (MID), censiti dalla Regione Calabria, non sono semplici simboli da celebrare, ma “tasselli di un mosaico che ci appartiene”. Tra essi spicca la figura del medico e scienziato Bruno da Longobucco, pioniere della medicina moderna e orgoglio non solo del borgo silano, ma dell’intera Calabria e della scienza universale.
Bruno da Longobucco, modello di appartenenza e riscatto
Il sindaco ha ricordato come la memoria del celebre medico sia stata valorizzata attraverso il Premio internazionale Bruno da Longobucco, un evento che ogni anno unisce medici, studiosi, artisti e comunità. L’edizione 2025 ha reso omaggio a due eccellenze calabresi: Nicola Leone, rettore dell’Università della Calabria, e Bruno Nardo, professore associato e direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
«Conoscere e valorizzare i simboli della nostra identità – ha sottolineato Pirillo – significa offrire ai giovani una strada di appartenenza e di riscatto. La conoscenza, quando è condivisa, diventa progresso e la scuola è il luogo in cui memoria e futuro si incontrano».
La dignità collettiva delle comunità
Pirillo ha invitato a superare pregiudizi e stereotipi: «Non possiamo continuare a pensare che la grandezza nasca solo nei grandi centri o che le periferie abbiano un destino minore. Ognuno, con pari dignità, concorre a costruire la Calabria e il Paese del domani. La nostra forza è il valore della memoria, che appartiene a tutti e che tutti abbiamo il dovere di custodire e trasmettere».
Un patto educativo per i ragazzi
Il sindaco ha ribadito la necessità di un patto educativo tra scuola, famiglie, istituzioni e comunità: «Non bastano i libri di testo: servono esempi, valori e pratiche quotidiane. Come amministrazione continueremo a sostenere progetti culturali e iniziative che rafforzino questo legame».