Le tele della Madonna di Capo Colonna raccontano la devozione filiale dei crotonesi
La Sala Margherita ieri sera è stata gremita per l’esposizione dei quadri e icone della Madonna di Capo Colonna. La mostra, infatti, è giunta alla seconda edizione, e tutto è nato da facebook. Sì, pro...

La Sala Margherita ieri sera è stata gremita per l’esposizione dei quadri e icone della Madonna di Capo Colonna. La mostra, infatti, è giunta alla seconda edizione, e tutto è nato da facebook. Sì, proprio dal gruppo Nuj subba u casteddru di Pino Perri e Antero Villaverde è nata, tramite i due amministratori del social blu, di proporre questo appuntamento che, anche nel secondo anno, è così caro ai crotonesi.
Il gruppo facebook è una realtà social molto attiva e apprezzata, soprattutto da tante persone che ricordano la loro gioventù nei vicoli del centro storico di Crotone e in particolare “sopra il castello“. La mostra, presso Sala Margherita, è aperta da ieri e si potrà visitare fino a venerdì 17 maggio.
L’evento, con il patrocinio del Comune di Crotone, vede ancora quest’anno la collaborazione della Fondazione Santa Critelli di Antonio Arcuri, presente ieri all’inaugurazione tenuta a battesimo da Roberto Trevisi. Quest’anno si è aggiunto anche lo staff Arte Floreale Monea. Presenti anche l’assessore alla Cultura Nicola Corigliano, il maestro orafo Michele Affidato, Don Bernardino Mongelluzzi rettore del Santuario della Madonna di Capo Colonna, Don Ezio Limina presidente del Capitolo Cattedrale, e tante persone che hanno apprezzato quanto Sala Margherita racchiudeva.
Sul lati dell’ex chiesa sono esposte tele, icone e quadri che raffigurano la Madonna di Capo Colonna, protettrice della città di Crotone e dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina. Un tuffo nel passato, perchè sono davvero tanti i pezzi preziosi di fine ottocento e inizio novecento, narrando la storia di quella Vergine nera trovata in mare da Agazio Lo Morello.
“Non c’è casa dei crotonesi che non abbia un’icona“, ha ricordato don Bernardino, mentre in sala era presente Ludovico Graziani, lo scultore crotonese che, sotto la guida di Monsignor Giuseppe Agostino, realizzò il portone bronzeo della Basilica Cattedrale di Crotone su cui è narrata la storia della diocesi e la devozione mariana.
Antonio Arcuri che, ogni mese, organizza il tour nel centro storico di Crotone mostrando le bellezze nascoste della città, ha tenuto una piccola lezione partendo dal promontorio di Capo Colonna fino alla devozione della Madonna, raccontando la storia della tela trovata da Agazio Lo Morello e consegnata poi al Convento dei frati minimi di via Dante Alighieri, fino a che la Madonna di Capo Colonna non fu conservata per sempre presso la Basilica Cattedrale di Crotone.
Il Maestro Orafo Michele Affidato, che nell’occasione del cinquecentenario ha proposto la medaglia commemorativa in onore della Madonna di Capocolonna, ha ricordato ai presenti il suo rapporto filiale con la Vergine del Capo, mentre ampio spazio è stato dato alle poesie in vernacolo dedicate alla Madonna, come quelle di Anna Cusato e Pino Perri.
“La Madonna ha una storia e tradizione che esprime un legame fortissimo che valica l’oceano e tutte le distanze, e ci rapporta con il crotonese che ha nel cuore Maria, e il mese mariano fa trepidare chi non è qui e vorrebbe partecipare alla festa”, ha concluso don Ezio Limina.