(VIDEO) Laura De Luca debutta a Crotone: il fantasy come strumento pedagogico
Si è tenuta ieri, presso la suggestiva Biblioteca della Follia in Largo Umberto I, la presentazione del romanzo d’esordio di Laura De Luca....
Si è tenuta ieri, presso la suggestiva Biblioteca della Follia in Largo Umberto I, la presentazione del romanzo d’esordio di Laura De Luca, giovane scrittrice al suo primo approccio editoriale con il genere fantasy. Un debutto avvolto da magia e riflessioni profonde, in cui l’autrice ha saputo raccontare il suo libro ma anche la sua storia personale, intrecciata con la scrittura e le radici familiari.
Alla presentazione erano presenti numerose persone, segno di un forte interesse e affetto nei confronti dell’autrice e della sua famiglia. A dialogare con lei, il giovane scrittore e appassionato di fantasy Stefano Raciti, che ha accompagnato il pubblico in un confronto vivace e stimolante sul tema dell’immaginazione, della scrittura e dell’educazione.
«Io sono una scrittrice romana ma calabrese», ha raccontato durante l’incontro. «Quando mi chiedono di dove sei di preciso, io rispondo: non dico di Roma Roma, ma dico di Roma Calabria. Le mie radici sono qui, e mi sento anche un po’ calabrese, anche se non ci sono cresciuta e nata».
Il romanzo presentato, Petramun e la scoperta di Charlotte, è un fantasy ambientato nella Sila, un luogo che fa da sfondo a un’avventura coinvolgente e carica di significati. «Il fantasy secondo me permette di spaziare nella pedagogia in un modo più simpatico», spiega De Luca. «Raccontare un’avventura con elementi magici è stato il mio modo per scrivere una storia di formazione, con elementi profondi, ma in modo fantastico e appunto magico».
La trama ruota attorno a tre giovani protagonisti, molto diversi tra loro, chiamati a ritrovare una compagna inizialmente malvista. «I nostri personaggi ci raccontano la diversità innanzitutto», aggiunge. «Scoprono, attraverso la ricerca di questa compagna di classe un po’ cattivella, di essere molto diversi tra loro. Ma questa diversità è una risorsa. Ho cercato di caratterizzarli nel modo più differente possibile, per far capire quanto ogni persona sia unica e speciale proprio perché diversa dalle altre».
Laura De Luca non è solo una scrittrice: è anche pedagogista e lavora con gli adolescenti attraverso il teatro. Un’esperienza che ha influenzato profondamente la sua scrittura. «Mi rendo conto di quanto sia complicato per gli adolescenti leggere i romanzi che si danno a scuola. Sono tomi giganti e molto pesanti. Il fantasy può invece permettere di viaggiare con la fantasia e alleggerire un po’ le loro vite, che sono già abbastanza pesanti».
Un momento particolarmente emozionante della giornata è stato il racconto di una scoperta avvenuta tra gli scaffali della stessa Biblioteca della Follia: «Proprio qui ho trovato un libro di mio nonno. Anche lui era scrittore, e ha scritto di Santa Severina, il suo paese d’origine», ha condiviso con emozione. «In realtà questo è il mio primo romanzo, ma il mio primo scritto è stato pubblicato proprio in un libro di mio nonno».
Con la presentazione di Petramun e la scoperta di Charlotte, Laura De Luca ha portato in scena molto più di una semplice storia fantasy: ha mostrato come la scrittura possa essere ponte tra educazione, creatività e memoria familiare. E la Biblioteca della Follia si è confermata ancora una volta un luogo dove i libri non solo si leggono, ma si incontrano davvero.
