La ristrutturazione della Cattedrale è "un segno pasquale di rinascita"

Crotone – La Basilica Cattedrale di Crotone è un cantiere per mostrare la sua bellezza: la fine dei lavori dettata dai fondi del PNRR è fissata al 31 dicembre del 2025.Dopo le indagini effettuate sott...

A cura di Redazione
25 marzo 2024 19:00
La ristrutturazione della Cattedrale è "un segno pasquale di rinascita" - Don Gino Gulizia, Monsignor Angelo Panzetta, Stefania Argenti, Francesco Lorenzo
Don Gino Gulizia, Monsignor Angelo Panzetta, Stefania Argenti, Francesco Lorenzo
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Crotone – La Basilica Cattedrale di Crotone è un cantiere per mostrare la sua bellezza: la fine dei lavori dettata dai fondi del PNRR è fissata al 31 dicembre del 2025.

Dopo le indagini effettuate sotto la pavimentazione, l’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina insieme alla Sovrintendenza ai Beni Culturali hanno tenuto questo pomeriggio, nei locali della curia, un’apposita conferenza stampa per illustrare alla città i lavori effettuati e le criticità trovate. Presenti l’Arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, la Sovrintendente Stefania Argenti, il progettista Francesco Lorenzo, don Gino Gulizia dell’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi.

La ristrutturazione della Cattedrale è un segno pasquale, di rinascita: “La comunità è tenuta a conoscere“, ha sottolineato il presule perché “l’amore genera la conoscenza”. “Il Duomo di Crotone è un edificio pluristratificato e malato“, lo definisce Stefania Argenti, la quale ha tracciato la base di partenza dei lavori dopo la chiusura della “perla del centro storico” da quel 25 giugno 2023: “Non abbiamo trovato una documentazione approfondita dal punto di vista del rilievo e dell’analisi storica. Per cui sono state poste le basi per un intervento consapevole”.

Il primo atto è stato redigere con i tecnici della curia una scheda per i fondi Pnrr.L’edificio è vasto, e riguarda non solo la struttura in sé ma anche le coperture“, ha continuato la Sovrintendente. “E’ stato effettuato un lavoro molto scrupoloso che ha dato un contributo all’indagine architettonica e archeologica. Stiamo restituendo un rilievo 3D per la prima volta, per fare una manutenzione costante una volta consolidata la struttura. Dobbiamo capire quali parti sostituire, partendo dalla base storica, capendo gli interventi che definiamo impropri, ovvero quelli che sono stati fatti nel tempo”.

Stefania Argenti continua: “Rispetteremo ciò è rimasto di originale, e che racconta questa basilica, dall’altro lato toglieremo ciò che può causare problemi”. Dunque, dopo i rilievi, saranno effettuati dei lavori sul piano della struttura e, dall’altra parte, “cercheremo di capire insieme all’Arcivessoco quale sia la faccia migliore da restituire alla città, per una giusta attitudine per un luogo sacro come il Duomo”.

Vi sono state nel tempo delle infiltrazioni d’acqua notevoli, e c’è un quadro lesionativo che andrà analizzato. C’è molta umidità di risalita, e un uso improprio dei marmi risalenti al 1950 che ha peggiorato lo stato di conservazione. Marmi che hanno impedito la respirazione dei pilastri“. Danni non solo estetici ma anche per le colonne. “Toglieremo ciò che di più è stato messo“, ha detto la Argenti, “le criticità partono dalle fondazioni, dai detti verticali e dalla copertura che in alcuni punti ha creato danni interni“.

Lavori anche all’esterno, questa volta con i fondi dell’8X1000. La Sovrintendente alla fine del suo resoconto sui lavori ha detto anche: “Non si può procedere velocemente, per non incappare in errori”. E verrà tutelata anche la visuale esterna perché “il campanile è centrale per la città”. Inoltre ci sono dei fondi per recuperare le tele e i quadri, che saranno restituite “nella loro bellezza“.

La cattedrale viene monitorata in maniera diretta e da remoto, ha aggiunto il progettista Francesco Lorenzo, infatti “sono state fatte delle prove simulando il sisma per capire quali sono le problematiche”.

Manca una documentazione storica che racconti la dinamicità del costruito. “Dobbiamo capire dove poggiano le fondazioni e che in maniera poggiano”, ha continuato Lorenzo. “Mi preoccupa il tetto per l’infiltrazione d’acqua avvenuta negli anni, con uno scivolamento che ha provato le cappelle di San Dionigi e del Santissimo Sacramento con dei problemi di infiltrazione d’ acqua all’interno di esse”.

Si sta utilizzando un laser scanner con un’immagine definita per analizzare frammento per frammento “per capire cosa sta funzionando. In questi lavori di monitoraggio vi sarà proprio il campanile“. I tempi saranno dettati dalla condizione d’inadagine. “Senza indagine – ha specificato il progettista – non si va da nessuna parte”. Indagini che dovrebbero finire per fine maggio “perché ogni giorno emerge qualcosa”.

La copertura sarà rifatta con una carpenteria metallica perché è facilmente manutentabile: “mettiamo in sicurezza chi verrà dopo di noi per fare una manutenzione tranquilla, per una conservazione dalla lunga durata”.

Un altro anno e mezzo di lavori, dunque, stando alla data dei fondi PNRR fissata al 31 dicembre 2025: “Per noi importa per prima cosa la salute di chi entra in Cattedrale, e se ricordate un anno e mezzo fa abbiamo chiuso il presbiterio – ha detto don Gino Gulizia dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi – Siamo obbligati al 31 dicembre del 2025 come dicono i fondi Pnrr, lavorando sia all’esterno che all’interno: un lavoro immane per finire al più presto”.

Alla fine della conferenza stampa l’Arcivescovo ha detto cosi: “La Cattedrale è di tutta la comunità cittadina. Non ci siano divisioni. Non venga soprattutto utilizzata per campagna elettorale. Le persone che hanno posto delle critiche così forti potevano venire da noi in Curia a chiedere dettagli. Sarebbero stati più professionali”.


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