“La Madonna di Capo Colonna luce della città”: la tradizione che unisce generazioni a Crotone nella Sabatina

Nel secondo sabato di maggio, il Venerato Capitolo Cattedrale guida la città in una festa liturgica con la preghiera. È un giorno di grazia, dedicato alla festa liturgica in onore della Madonna di Ca...

A cura di Redazione
10 maggio 2025 13:00
“La Madonna di Capo Colonna luce della città”: la tradizione che unisce generazioni a Crotone nella Sabatina -
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Nel secondo sabato di maggio, il Venerato Capitolo Cattedrale guida la città in una festa liturgica con la preghiera. È un giorno di grazia, dedicato alla festa liturgica in onore della Madonna di Capo Colonna, protettrice di Crotone e dell’Arcidiocesi.

Alle ore 9:00, nella Basilica Cattedrale, il Venerato Capitolo Cattedrale ha celebrato la Messa della Sabatina, secondo la tradizione mariana che si ripete ogni anno, e in tutti i sabato dell’anno. A presiedere la liturgia, Monsignor Pancrazio Limina, presidente del Capitolo Cattedrale, affiancato dal vicepresidente don Bernardino Mongelluzzi, rettore del Santuario della Madonna di Capo Colonna, da don Lino Leto, vicario episcopale e capitolare, il capitolare Monsignor Salvatore Pisano, e Monsignor Alessandro Saraco, rettore della Basilica Cattedrale e anche lui capitolare.

Alla celebrazione era presente anche Fra Gaetano Pantisano, sacerdote dell’Ordine dei Cappuccini, impegnato in questi giorni presso la chiesa dell’Immacolata nel dettare le meditazioni e amministrare il sacramento della confessione.

“La sabatina è una tradizione mariana che unisce tante generazioni”, ha affermato don Ezio Limina, presidente del Capitolo, durante l’omelia. “Ci dice come la Chiesa di Crotone si affidi e guardi a Maria, speranza della nostra Chiesa.”

Don Limina ha poi sottolineato due segni significativi legati alla giornata: “Il primo è che, in questo sabato, la Madonna si recherà in ospedale dagli infermi: un’attenzione materna che Maria ha per i suoi figli, per coloro che vivono nella solitudine della sofferenza. Questo ci impegna, noi devoti, a vivere il servizio del sorriso e della compagnia.”

“Il secondo segno – ha continuato – ci riporta al 1983, quando, durante un furto sacrilego, furono rubati i raggi luminosi della Madonna. Eppure, quei raggi, anche se materialmente tolti, illuminano ancora la nostra città. Maria vince il peccato degli uomini: è un segno di sicurezza per questo Giubileo. La Madonna è la difesa della nostra città, così la sentiamo, l’abbiamo ereditata e così dobbiamo trasmettere la devozione alle nuove generazioni.”

Al termine della Messa, don Ezio ha ricordato con commozione i sacerdoti defunti del Capitolo Cattedrale, custodi della tradizione liturgica mariana nel corso degli anni. Un pensiero speciale è andato ad Agostino Lobono, storico organista della Cattedrale: “Per tanti anni ha suonato il canto dei crotonesi, il canto della tradizione, Negra ma bella.”

Infine, la conclusione dell’omelia è stata un vero e proprio invito alla speranza: “Con Maria contempliamo la pace. Una pace che è duratura, una pace che nasce dall’affidamento a lei. Affidiamo alla Madonna di Capo Colonna la nostra diocesi, che ha da poco accolto due nuovi pastori: il Vescovo Torriani per la nostra Chiesa locale e Papa Leone XIV per tutta la Chiesa universale. Siamo chiamati anche noi ad essere nuovi con Cristo, indossando l’abito della grazia. Vivere insieme una fraternità che, a Crotone, si risveglia con tanti segni e momenti, nella gioia di ritrovarci santi con lo sguardo di Maria.”

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