La Chiesa calabrese piange monsignor Gino Cantafora, vescovo emerito di Lamezia Terme
Figura di riferimento per l’intero episcopato calabrese, ha incarnato uno stile sobrio, pastorale e sempre vicino al popolo

La Chiesa calabrese è in lutto per la morte di monsignor Luigi (don Gino) Cantafora, già vescovo di Lamezia Terme dal 2004 al 2019.
Un pastore mite e fedele, riservato ma profondamente presente, che in oltre cinquant’anni di ministero ha saputo unire il rigore dottrinale a una grande umanità, diventando un punto di riferimento spirituale per sacerdoti e fedeli in tutta la Calabria.
Nato a Scandale (KR) il 10 aprile 1943, ordinato sacerdote il 19 luglio 1969, don Gino ha svolto il suo servizio pastorale inizialmente nella diocesi di Crotone, dove è stato parroco di San Domenico e animatore di esperienze comunitarie di forte impatto, come quella neocatecumenale.
Il 24 gennaio 2004, papa Giovanni Paolo II lo scelse come vescovo di Lamezia Terme, diocesi che ha guidato per quindici anni, distinguendosi per uno stile episcopale improntato alla sobrietà, alla fedeltà evangelica e al servizio silenzioso ma incisivo.
Sotto la sua guida, la diocesi lametina ha vissuto momenti di profonda intensità, tra cui la storica visita pastorale di papa Benedetto XVI il 9 ottobre 2011, che segnò un riconoscimento forte al cammino della comunità locale.
Il suo legame con l’intera Chiesa calabrese è sempre stato solido, partecipando con discrezione ma costanza alla vita delle altre diocesi, ai lavori della Conferenza Episcopale Calabra, e sostenendo percorsi di comunione tra le comunità.
Dopo il ritiro nel 2019, monsignor Cantafora è rimasto una presenza spirituale significativa, vescovo emerito ma ancora guida interiore per tanti, soprattutto per i sacerdoti e i religiosi che continuavano a cercare in lui consiglio e conforto.
Con la sua morte, la Chiesa calabrese perde una delle sue voci più autentiche, un vescovo “del popolo”, capace di custodire l’essenziale e testimoniare la fede nella quotidianità.