La carovana della Cgil per la Sanità a Crotone: "Più diritti, dare risposte ai cittadini"
Crotone è una delle provincie più povere d’Italia, questo è risaputo come anche il fatto che tocchi il fondo delle classifiche per servizi. Ma presenta anche criticità nella sanità e, dopo la manifest...

Crotone è una delle provincie più povere d’Italia, questo è risaputo come anche il fatto che tocchi il fondo delle classifiche per servizi. Ma presenta anche criticità nella sanità e, dopo la manifestazione a Roma della Cgil, il sindacato è giunto anche davanti le porte dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone non solo per denunciare i pochi posti letto in un’intera provincia, così come i disservizi, ma anche per chiedere investimenti importanti nel capoluogo.
I vertici regionali della Cgil, dunque, hanno denunciato la sanità in pericolo in Calabria: “Abbiamo bisogno di più diritti, abbiamo una rete ospedaliera molto fatiscente, abbiamo una medicina territoriale che non dà risposte ai cittadini – ha spiegato Angelo Sposato, segretario regionale Cgil – si sta facendo di tutto per spostare la rete di cura e l’assistenza alle persone alla sanità privata. Le liste di attesa non possono essere sostituite con il privato, abbiamo contezza che c’è un problema legato anche alla mobilità passiva, la quale è ripresa a galoppare non solo verso le altre regioni ma anche verso la sanità privata”.
Dunque, davanti il nosocomio, è stata attivata una raccolta firme: “In questo momento non c’è una visione di contesto rispetto alle esigenze dei cittadini del malato – ha continuato – ma c’è una diciamo un continuo rimbalzo di responsabilità che tra governo nazionale e commissariamento alla sanità che sta di fatto depauperando il sistema sanitario. Quello che ci preoccupa è che non si fa nulla per creare le performance della sanità pubblica mentre vediamo un avanzamento della sanità privata che si sta sostituendo al pubblico”.
La Cgil ha redatto infine un documento con dieci punti di misure necessarie e urgenti per rilanciare la sanità calabrese. Il sindacato esorta dunque il Governo a farsi carico del debito prodotto dalle gestioni commissariali, liberando così risorse per il potenziamento dei servizi sanitari regionali.