Interventi inefficaci e difficoltà di coordinamento, «la bonifica dei Sin in Italia è un'urgenza»

Secondo un recente rapporto della corte dei conti, la bonifica dei siti di interesse nazionale (Sin) è un’urgenza che va affrontata su più livelli, in sinergia tra stato e regioni. Questa è la prima i...

A cura di Redazione
19 ottobre 2024 07:30
Interventi inefficaci e difficoltà di coordinamento, «la bonifica dei Sin in Italia è un'urgenza» -
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Secondo un recente rapporto della corte dei conti, la bonifica dei siti di interesse nazionale (Sin) è un’urgenza che va affrontata su più livelli, in sinergia tra stato e regioni. Questa è la prima indagine di portata nazionale che indaga lo stato di alcune di queste aree, la loro gestione e le criticità. Il quadro riporta una generale mancanza di efficacia degli interventi, causato da difficoltà di coordinamento sulle bonifiche e sui risarcimenti per i danni ambientali provocati.

A rendere chiaro il quadro è un’indagine pubblicata da Openpolis. Alla fine del 2023 i Sin in Italia sono 42, un numero rimasto invariato rispetto al 2020. Ma se analizziamo gli ultimi due decenni, notiamo come il numero di queste aree sia cresciuto notevolmente fino al 2012, quando ha raggiunto un picco. Con l’introduzione dei nuovi criteri, nel 2013 i siti sono diminuiti a 39 per poi avere un ulteriore incremento, fino ai 42 attuali. L’ultimo in ordine cronologico è quello dell’Area vasta di Giugliano (Napoli), individuato nel 2020.

La regione che riporta il maggior numero di Sin è la Lombardia: ce ne sono 5 interamente compresi nel territorio della regione più un altro sito, quello di Pieve Vergonte, che si trova parzialmente anche sul territorio piemontese. Anche in Piemonte sono stati registrati 5 Sin, ma solo 4 interamente ricadenti sul territorio regionale. Seguono Toscana, Puglia e Sicilia con 4 siti e la Campania con 3. Le altre regioni italiane non ne individuano più di due (nessuno in Molise). In Calabria c’è il Sin Crotone-Cerchiara.

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