Insicurezza alimentare, Tamburro (Banco delle opere di Carità): «Per il 10% dei Calabresi quasi metà del bilancio familiare serve per la spesa»

Calabria – «Il 10% della popolazione calabrese vive una condizione di insicurezza alimentare», a rivelare il dato il portavoce nazionale del Banco delle opere di Carità, organizzazione leader nel cont...

A cura di Redazione
28 febbraio 2024 12:00
Insicurezza alimentare, Tamburro (Banco delle opere di Carità): «Per il 10% dei Calabresi quasi metà del bilancio familiare serve per la spesa» -
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Calabria – «Il 10% della popolazione calabrese vive una condizione di insicurezza alimentare», a rivelare il dato il portavoce nazionale del Banco delle opere di Carità, organizzazione leader nel contrasto alle povertà, l’avvocato Giuseppe Tamburro. «L’insicurezza alimentare è quel fenomeno che si verifica quando oltre il 40% del bilancio delle famiglie è destinato all’acquisto del cibo – ha sottolineato il portavoce dell’organizzazione – il dato è cresciuto in maniera sensibile dalla pandemia ad oggi a causa di una crisi economica che è diventata strutturale anche per gli eventi internazionali che si stanno susseguendo». Tamburro evidenzia come la Calabria sia di gran lunga la regione con il più alto tasso di insicurezza alimentare dello Stivale. «La media nazionale è del 4% – ha specificato – quindi in Calabria si registra un preoccupante 6% in più che, nel giro di pochi mesi rischia di trasformarsi da insicurezza a povertà alimentare. Il 10% in più di persone che da qui all’estate dovrà ricorrere al sussidio alimentare rischia di diventare un’aspettativa ottimistica se non si promuovono azioni tese ad invertire la rotta. Parallelamente al sostegno alle famiglie in difficoltà, il Banco è impegnato in iniziative tese a creare le condizioni affinché questa condizione di sussidiarietà venga superata. E’ indiscutibile che le risposte alla povertà e all’insicurezza alimentare arrivino dall’Europa non tanto per le politiche tese al sostegno delle famiglie in difficoltà sin qui più o meno adeguate, quanto per la possibilità di realizzare quelle progettualità capaci di creare sviluppo e lavoro che sono la via d’uscita principale per chi si trova in una condizione di disagio».

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