Insediato il Tribunale per la Beatificazione di Pietro Raimondi, amato vescovo di Crotone
Questo pomeriggio, presso la Chiesa Cattedrale di San Marco Argentano (CS), della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, è stata aperta l’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità...

Questo pomeriggio, presso la Chiesa Cattedrale di San Marco Argentano (CS), della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, è stata aperta l’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio Monsignor Pietro Raimondi di Verbicaro (paese del cosentino ricadente appunto nell’Arcidiocesi si San Marco Argentano-Scalea), vescovo di Crotone dal 1946 al 1971.
Alle ore 18.00 presso la Chiesa Cattedrale di San Marco Argentano vi è stata la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Monsignor Stefano Rega e, al termine della stessa, vi è stato l’Insediamento del Tribunale che avrà il compito di raccogliere prove sul vescovo morto a Verbicaro nel 1987. Alla Cerimonia Eucaristica insieme al sindaco di Verbicaro Francesco Silvestri era presente per la città di Crotone era presente l’assessore Maria Bruni. Sull’altare presenti per la concelebrazione anche monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo emerito di Campobasso-Boiano e monsignor Francesco Milito, vescovo emerito di Oppido-Mamertina-Palmi.
“La fama di santità è stata ininterrotta fino alla sua morte, avvenuta a Verbicaro“, ha detto il canonico Giovanni Celia, postulante della Causa di Beatificazione, mentre il Vescovo Rega nella sua omelia ha ricordato le virtù del Vescovo di Crotone Pietro Raimondi: “Ha mantenuto sempre un tenore di vita esemplare davanti al suo popolo, con una carità modellata sull’esempio di Crotone. Chi lo ha conosciuto parla di lui come un pastore appassionato, che ha saputo insegnare con la sua vita l’amore per la Chiesa, con una predilizione per gli ultimi e per i poveri“.
Presenti i membri del Tribunale don Michele Coppa, don Loris Sbarra, don Luizi Gazzaneo, che hanno accolto la proposta di seguire l’indagine diocesana.
Danilo Ruberto
