Il Sud Italia un’unica grande Zona Economica Speciale
Una Zona Economica Speciale per il Sud Italia che comprenda Calabria, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Sicilia e Sardegna.Questa la proposta avanzata dal Ministro per gli Affari europei ...

Una Zona Economica Speciale per il Sud Italia che comprenda Calabria, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Sicilia e Sardegna.
Questa la proposta avanzata dal Ministro per gli Affari europei Fitto che piace anche all’Unione Europea.
La creazione di una zona geograficamente limitata e chiaramente identificata, nella quale le aziende già operative – e quelle che si insedieranno – possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo, sembrerebbe però non convincere proprio tutti.
La proposta sembra indubbiamente allettante e potrebbe effettivamente dare slancio al Meridione ma le Zes già esistono dal 2017 nelle medesime Regioni, sono state istituite nell’ambito delle Politiche di Coesione.
Ovviamente verrebbero “sostituite” da un’unica grande area e proprio questo forse fa vacillare la bontà della proposta.
C’è però da dire che certamente le vecchie zone economiche speciali non hanno raggiunto i risultati sperati nonostante i benefici e anche i commissari straordinari nominati dal governo per seguire l’iter di realizzazione.
Il Governo dunque vorrebbe creare una sorta di eguali opportunità tra i territori coinvolti.
Lo schema prevedrebbe due tipi di incentivi: dotazioni automatiche e dotazioni specifiche per i grandi investimenti.
Entrambe le dotazioni, con la Zes unica, andrebbero delineate su scala pluriennale, dato che aumenterebbe la stabilità del quadro di incentivi.
«Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zona Economica Speciale unica per le Regioni del Sud Italia – ha detto il premier Giorgia Meloni all’indomani dell’incontro a Brixelles -. Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro Governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La ZES unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud. Bene anche l’apertura di un dialogo con la Commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della Decontribuzione Sud, un intervento che il Governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace».
Insomma, potrebbero aprirsi nuovi scenari per rilanciare l’economia dei territori e per offrire nuove opportunità imprenditoriali a chi decide di investire proprio al sud.
Bisognerà capire se non sarà però, un altro progetto “incompiuto”.