Gianluca Facente, nemo propheta in patria, celebrato a Catanzaro durante il "Carlino d'argento"

Ci sono premi che vanno al di là del trionfo effimero di una serata, premi che hanno un significato particolare perchè rappresentano il riconoscimento di una intera città, della sua comunità a persona...

A cura di Redazione
18 dicembre 2024 08:00
Gianluca Facente, nemo propheta in patria, celebrato a Catanzaro durante il "Carlino d'argento" -
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Ci sono premi che vanno al di là del trionfo effimero di una serata, premi che hanno un significato particolare perchè rappresentano il riconoscimento di una intera città, della sua comunità a personaggi che, con il loro agire, hanno dato lustro al territorio.

Nasce per questo motivo il “Carlino d’Argento”, per rievocare e celebrare le gloriose origini di Catanzaro esaltando, al contempo, le personalità e i talenti che contribuiscono oggi a mettere in risalto l’eccellenza calabrese in tutte le sue forme.
Il Carlino è la moneta coniata a Catanzaro dopo la grandiosa vittoria durante l’assedio del 1528, durante il quale gli 11.000 catanzaresi resistettero ai 35.000 soldati francesi.

La moneta oggi viene ripresa nel Premio che celebra ogni anno le personalità eccellenti su più categorie (Cultura, Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, Giovane Imprenditoria e Impegno nel Sociale) a testimonianza delle figure che portano avanti quello che più di buono e positivo offre questa terra.
Questa moneta rappresenta, infatti, la grandezza del popolo catanzarese e simboleggia il giusto riconoscimento a chi è “ambasciatore” dell’eccellenza calabrese in Italia e nel Mondo. Il Premio è interamente realizzato a mano in foglia argento 925 dall’orafo scultore Antonio Affidato.

Nell’edizione di quest’anno, celebrata domenica scorsa, sul palco del Politeama c’è stata un po’ di gloria anche per Crotone. Celebrato, più che premiato, lo scrittore crotonese, il narratore di Kroton, Gianluca Facente a cui è stato riconosciuto il merito di raccontare una Calabria diversa.

“Non mi sono mai arreso – ha ribadito Gianluca dal palco del Politeama – all’immagine di una Calabria relegata al nero del lutto di sempre, al solo fattore gastronomico e alla tarantella. Noi non siamo solo quello. Siamo tanto altro: siamo storia, architettura, siamo personaggi e soprattutto cultura”.

Insiema a Gianluca Facente, sono stati anche premiati l’artista strongolese Mario Vetere e la castellese Sandra Giglio, co-autrice dell’ultimo lavoro di Facente: “La madre del Turco”, il libro la cui copertina è stata realizzata a mano dallo stesso Vetere.

Non si può nascondere, da crotonesi, il gusto nel vedere celebrati le eccellenze di questo territorio anche in “terra straniera”, la gioia per il riconoscimento a Facente viene un po’ ridimensionata dall’amara considerazione che lo scrittore crotonese in questa città sia stato premiato soltanto una volta, da CrotoneOk, e mai celebrato dalla città come, forse, avrebbe giustamente meritato.
“Nemo propheta in patria” dicevano gli antichi latini e forse, anche questa volta, ci hanno visto lungo.

Solo per onor di cronaca, ci tocca specificare che l’unico riconoscimento ricevuto da Gianluca a Crotone è stato il “MessaggioOk 2023” consegnatogli dalla redazione di questa testata. Forse il direttore Antonio Gaetano ha più origine magnogreche che non latine e quindi per lui la locuzione precedente ha poco significato. Ma questa è un’altra storia.

Gianfranco Turino

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