Galea (Italia Viva) Bonifica: «Trasferire in Svezia solo il 12% dei rifiuti non è una soluzione»

Crotone - Dopo l'annuncio delle operazioni di trasferimento in Svezia di 40.000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal sito ex...

A cura di Redazione
30 maggio 2025 12:30
Galea (Italia Viva) Bonifica: «Trasferire in Svezia solo il 12% dei rifiuti non è una soluzione» -
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Crotone – Dopo l’annuncio delle operazioni di trasferimento in Svezia di 40.000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal sito ex industriale di Crotone Mario galea (Italia Viva) ha scritto una nota stampa intervendo sulla questione.
«La misura annunciata – si legge – , pur rappresentando un primo passo, non può in alcun modo essere considerata una bonifica risolutiva, né tantomeno una risposta strutturale all’emergenza ambientale che affligge il territorio da decenni.

I numeri parlano da soli: sul sito sono presenti circa 360.000 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, a cui si sommano 400.000 tonnellate di materiali contaminati destinati ad altri impianti italiani e ulteriori 150.000 tonnellate contenenti Tenorm e amianto, per cui non esiste ancora un progetto esecutivo operativo.
Alla luce di queste cifre, è evidente che il trasferimento all’estero riguarda appena il 12% del totale dei materiali presenti. Tutto il resto rischia di restare sul territorio, in assenza di una strategia chiara, efficace e trasparente.

Il tempo a disposizione, inoltre, è limitato: dal 2026, con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sul trasferimento dei rifiuti, sarà vietata l’esportazione di rifiuti pericolosi verso Paesi extra-UE e, in casi specifici, anche all’interno dell’Unione. Questo rende ancora più urgente un piano complessivo e definitivo, fondato su scelte tecniche rigorose e sulla volontà politica di porre fine all’emergenza ambientale crotonese.
Nel frattempo, si prevede un intensificarsi dei trasporti su gomma verso discariche in altre regioni italiane, con conseguenti rischi per la salute, l’ambiente e la sicurezza stradale.

Alla luce di questi elementi, si ritiene necessario e non più rinviabile un pronunciamento chiaro del Consiglio comunale, in merito alla mozione che contesta la gestione attuale della bonifica da parte di Eni Rewind. Una presa di posizione netta rappresenterebbe non solo un atto di responsabilità, ma anche un segnale politico forte a tutela del diritto alla salute e alla vivibilità del nostro territorio.

Siamo favorevoli all’ipotesi di una messa in sicurezza permanente in sito, ma questa deve avvenire solo nel rispetto di standard elevati, come:
• copertura dell’area con strutture che impediscano la dispersione di polveri contaminanti;
• inertizzazione chimico-fisica dei materiali;
• realizzazione di vasche impermeabilizzate in calcestruzzo sotto quota stradale.

Un approccio simile permetterebbe anche la riconversione dell’area, rendendola fruibile per infrastrutture strategiche, capaci di generare sviluppo sostenibile e nuova occupazione. È però necessario sottolineare che altre scelte recenti dell’amministrazione comunale vanno nella direzione opposta, come l’approvazione dell’ampliamento del termovalorizzatore A2A o il nullaosta alla costruzione di un nuovo impianto di gassificazione a opera di Salvaguardia Ambientale, decisioni che alimentano perplessità nella popolazione e nei comitati.

Infine, il rinvio del Consiglio comunale, inizialmente previsto per il 27 maggio e poi spostato al 29, rischia di minare ulteriormente la fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di rappresentare concretamente le istanze del territorio.
Rivolgiamo quindi un appello alla cittadinanza e a tutte le forze politiche presenti in Consiglio: è il momento di agire con coraggio e coerenza. Non possiamo più accontentarci di misure simboliche o operazioni di comunicazione scollegate dalla realtà.
Crotone ha già pagato un prezzo altissimo. Ora è il tempo della verità, della trasparenza e dell’assunzione di responsabilità politica. La città non può attendere oltre».

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