Escalation di violenza contro medici, infermieri e farmacisti

Oltre 18mila operatori sanitari aggrediti in un anno, un solo interrogativo: perché? A cercare una risposta, andando alle radici dell'escalation...

A cura di Redazione
13 marzo 2025 08:30
Escalation di violenza contro medici, infermieri e farmacisti -
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Oltre 18mila operatori sanitari aggrediti in un anno, un solo interrogativo: perché? A cercare una risposta, andando alle radici dell’escalation di violenza contro medici, infermieri, veterinari, farmacisti è il Terzo Rapporto Fnomceo-Censis dal titolo ‘Centralità del medico e qualità del rapporto con i pazienti per una buona sanità: alle origini della criticità della condizione dei medici nel Servizio sanitario’.

Una sintesi dei principali risultati è stata presentata oggi pomeriggio a Foggia, nell’ambito delle celebrazioni della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), per la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, del sottosegretario Marcello Gemmato, del governatore della Puglia, Michele Emiliano, dell’assessore regionale alla Salute, Raffaele Piemontese, della sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo e di molte altre autorità. ‘All’indignazione e alla dissuasione- afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli- deve affiancarsi la potenza della ragione, per individuare il senso e le cause dell’incredibile trasformazione dei luoghi della cura: da santuari inviolabili, quasi sacri per cittadini e medici a luoghi della frustrazione e della rabbia per troppi cittadini, a luoghi della paura per i medici’. Medici che, insieme agli infermieri e agli altri operatori sanitari, diventano capro espiatorio delle difficoltà evidenti del Servizio sanitario nazionale.

‘I medici- spiega Anelli- per pazienti e familiari frustrati e disillusi, sono visti come i terminali di tutto quel che non funziona nella sanità, solo perché presenti nelle strutture e fisicamente raggiungibili. Così i professionisti della salute da vittime di una crisi sistemica esito di scelte fatte altrove da altri attori, agli occhi di pazienti e familiari ne diventano i principali responsabili’.

Fonte Agenzia Dire

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