Elio Guido, la storia del giovane couturier che cuce sogni e identità

Dalla passione nata da bambino all’atelier di Cosenza

A cura di Redazione
28 dicembre 2025 11:00
Elio Guido, la storia del giovane couturier che cuce sogni e identità -
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Un cuore che batte al ritmo dell’ago e del filo. A soli ventiquattro anni, Elio Guido porta già addosso la stoffa dei grandi couturier. Autodidatta per scelta e vocazione, ha tracciato in solitaria la mappa della propria formazione, scegliendo la libertà creativa come regola e non come eccezione.

La passione è nata presto. Durante la prova dell’abito da sposa di sua zia, il piccolo Elio rimase affascinato da quel mondo di luce e tulle. A sei anni, mentre i coetanei rincorrevano palloni, lui rincorreva linee e drappeggi, imparando da Internet, riviste di moda e dalla macchina da cucire a pedali della nonna. Persino con piccole bugie – come raccontare agli atelier che la madre dovesse sposarsi – riusciva a procurarsi riviste e cataloghi. Anni dopo, proprio lui avrebbe cucito l’abito da sposa di sua madre, chiudendo un cerchio iniziato da bambino.

A sedici anni ha iniziato un apprendistato negli atelier locali, affinando mani e sensibilità grazie all’osservazione e alla pratica quotidiana. Oggi, nel suo atelier di Cosenza, tradizione sartoriale e innovazione si fondono in abiti che sono vere e proprie sculture di tessuto, frutto di un dialogo intimo con chi li indosserà. «Un abito su misura è un incontro di anime – spiega –. Se manca l’affinità, resta solo una vendita. Quando c’è sintonia, il capo diventa un’estensione della persona».

Nulla è lasciato al caso: dal tessuto alla fodera, dal ricamo alla silhouette, ogni dettaglio ha il peso della dedizione e il profumo dell’unicità. Ispirato dalla corsetteria di Jean Paul Gaultier, dalla sontuosità di Dolce & Gabbana, dalla poesia di Valentino e dall’eleganza di Dior, Elio guarda al futuro con una missione chiara: creare un “cuore pulsante” sartoriale capace di parlare non solo di sposa, ma di ogni abito da cerimonia come di un’opera d’arte.

«La nuova collezione, in arrivo a settembre – racconta – è un ponte tra memoria e innovazione, tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo diventare».

Per Elio Guido, la moda non è solo estetica: è memoria cucita e cultura indossata. Nei suoi abiti vive l’identità di un territorio, trasformata in bellezza da far sfilare sotto le stelle.

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