Digital divide: migliora la rete, ma resta il gap tra nord e sud

Il digital divide è una questione su cui si dibatte sin dagli esordi di internet e che attira da sempre l’attenzione a livello globale, poiché l’accesso alle informazioni e alla tecnologia è diventato...

A cura di Redazione
24 ottobre 2023 17:00
Digital divide: migliora la rete, ma resta il gap tra nord e sud -
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Il digital divide è una questione su cui si dibatte sin dagli esordi di internet e che attira da sempre l’attenzione a livello globale, poiché l’accesso alle informazioni e alla tecnologia è diventato sempre più un diritto fondamentale e uno strumento per garantire conoscenza e pari opportunità. In Italia, il divario digitale tra il Nord e il Sud è purtroppo un problema storico, una realtà che, nonostante gli sforzi per tentare di recuperare il gap, persiste tutt’oggi, come dimostrano i dati più recenti.

La situazione italiana sul digital divide

Sebbene l’Italia abbia fatto progressi significativi nell’ambito della trasformazione digitale negli ultimi anni, con un netto miglioramento nella diffusione della banda larga su tutto il territorio nazionale, il digital divide tra il Nord e il Sud del paese rimane una sfida in piena evoluzione e tutt’ora da superare. Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index), l’Italia è infatti classificata solo al 18° posto tra i 27 Stati membri dell’UE, con dati negativi sia in termini di connettività che di competenze digitali dei cittadini.

Nonostante i progressi nella diffusione dei servizi a banda larga e nella costruzione di reti sempre più efficienti, il territorio italiano mostra ancora diverse zone con problemi di connettività, legati tra le varie cose alla conformazione geografica che rende più difficili gli interventi strutturali. In questa situazione, resta significativo il divario di connettività tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno: nel 2021, solo il 77,6% delle famiglie del Sud Italia aveva accesso a Internet, rispetto all’83,3% del Centro-Nord, con picchi particolarmente negativi nelle aree rurali e interne, che continuano a essere svantaggiate.

Non meno importante, poi, è il problema delle competenze digitali dei cittadini: più della metà degli italiani, infatti, non possiede conoscenze digitali di base, collocandosi al di sotto dalla media europea, un problema che rende difficili i progressi nell’uso delle nuove tecnologie sia in ambito lavorativo che nelle attività personali.

A che punto è l’adozione dei servizi pubblici digitali

L’adozione dei servizi pubblici digitali è un altro indicatore significativo dei progressi fatti in termini di digitalizzazione. Anche se l’Italia ha registrato una crescita notevole nell’utilizzo dei servizi pubblici online, in realtà solo il 40% dei nostri connazionali ne fa uso, rispetto alla media dell’UE, che si attesta al 65%, altro dato piuttosto negativo se si considerano gli ingenti investimenti effettuati per migliorare i sistemi di interazione tra enti e cittadini.

Soluzioni come lo SPID, l’app IO e i portali dedicati ai vari enti pubblici sono sempre più diffuse, tuttavia il loro utilizzo resta spesso appannaggio dei più giovani o, comunque, di coloro che usano regolarmente PC e smartphone, tagliando fuori le fasce di età più avanzate e le persone con poche o nulle conoscenze tecnologiche.

L’importanza di investire sulle competenze

Il quadro descritto mostra come la situazione italiana sia migliorata ma non del tutto positiva, con problemi da affrontare rapidamente al fine di garantire uguaglianza e parità di accesso ai servizi. In questo senso, risulterà fondamentale investire con forza sullo sviluppo e sulla diffusione di competenze digitali a tutti i livelli, così da permettere l’uso dei servizi di base ai cittadini di ogni età e fascia sociale. Se è vero, infatti, che il numero di utenti connessi in rete e in grado di usare app di comunicazione, social network e servizi dedicati all’intrattenimento, dalle piattaforme di streaming a quelle per l’accesso a svaghi digitali come le apprezzate slot di tipo Megaways e gli altri giochi tipici dei casino, è in deciso aumento, è opportuno lavorare seriamente per permettere anche a chi è ancora tagliato fuori di poter sfruttare al massimo le potenzialità del web.

Il digital divide rimane dunque una sfida fondamentale che deve essere affrontata subito per garantire un accesso equo a tutti i cittadini. È essenziale che l’Italia continui a implementare strategie chiave per accelerare la digitalizzazione e colmare il divario tra le regioni, poiché solo attraverso l’accesso universale all’informazione e alla tecnologia potremo costruire una società inclusiva e promuovere la partecipazione dei cittadini, in linea con il diritto fondamentale sottolineato dalla Giornata Mondiale per il Diritto di Accesso Universale all’Informazione.

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