(VIDEO) Delgado e il metodo Scaramuzza: il ritorno di un’eredità musicale: "Adesso un Festival qui a Crotone col suo nome"

Conferita la cittadinanza onoraria al pianista argentino, allievo di Vincenzo Scaramuzza. “Portiamo avanti un’eredità di rigore, passione e rispetto”

A cura di Redazione
30 luglio 2025 18:45
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Ha viaggiato per il mondo, calcato palcoscenici internazionali e formato generazioni di musicisti, ma nel cuore porta sempre l’insegnamento del suo maestro: Vincenzo Scaramuzza, il leggendario didatta crotonese che da Crotone, “dalla pescheria”, partì per lasciare un segno indelebile nella storia del pianoforte.

È Eduardo Delgado, pianista argentino nato a Rosario, che nella sala consiliare del Comune di Crotone ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Alla cerimonia erano presenti il sindaco Vincenzo Voce, l’assessore alla Cultura Nicola Corigliano, l’assessora alle Politiche sociali Filly Pollinzi, il presidente del Consiglio comunale Mario Megna, il prefetto Franca Ferraro, insieme a numerose autorità civili e militari

Siamo onorati di concedere quest’anno la cittadinanza onoraria a un pianista di fama internazionale – ha dichiarato l’assessore Corigliano –. Ma per noi il valore è doppio: Delgado è stato allievo di Vincenzo Scaramuzza, e celebrarlo significa valorizzare una figura che per noi è motivo di orgoglio e identità condivisa. Un uomo che, oltre alla musica, ha trasmesso il culto dell’insegnamento: una vera eredità pedagogica e umana.”

Con emozione e umiltà, Delgado ha ricordato il suo maestro, tracciando un ritratto vivido e personale: “Era un uomo severo, rigoroso, esigente. Ci faceva tremare, ma ci cambiava la vita. Le lezioni non avevano orario: un’ora, due, anche tre. Una volta, un’allieva non preparata vide la partitura volare dalla finestra del settimo piano. Io stesso, dopo una lezione, tornai a casa in lacrime e decisi che non avrei più toccato il pianoforte. Ma alle 21:30, lui mi chiamò: ‘Delga, domani alle nove voglio vederti qui’. Parlava con il cognome. Sapeva che avevo bisogno di comprendere a fondo. E così fece.”

Il racconto di Delgado, intenso e pieno di memoria, è diventato un affresco d’epoca: “Le sue lezioni cominciavano dall’omero fino alla punta delle dita: era una connessione fisica, mentale, elettrica. Oggi tutto è cambiato. Noi studiavamo senza distrazioni. Ora invece c’è chi risponde al cellulare durante la lezione. Ma non giudico, è un’altra generazione.”

Un tempo in cui anche l’abito faceva il maestro: “Scaramuzza indossava sempre giacca e cravatta, anche d’estate. Noi lo imitavamo. Era un gesto di rispetto. Oggi si è perso anche questo, e lo dico con malinconia, non con rabbia.”

L’incontro si è concluso con una proposta concreta lanciata da Delgado: “Crotone dovrebbe istituire un festival dedicato a Vincenzo Scaramuzza. Sarebbe un modo per onorarlo davvero, con musica, giovani e memoria.”

Il sindaco Vincenzo Voce, nel suo intervento, ha sottolineato il valore simbolico dell’evento: “Celebriamo non solo un artista straordinario, ma un uomo che ha costruito ponti tra culture e generazioni. Con la sua arte e il suo esempio, Eduardo Delgado è ormai parte della nostra comunità. La cultura, per Crotone, è un veicolo di crescita e dialogo, e oggi ne abbiamo avuto una prova concreta.”


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