Decreto Cutro, associazioni in piazza a Crotone contro "l'ingiustizia"
Il Decreto Cutro sulla gestione dei flussi migratori andrà in Aula al Senato martedì pomeriggio. Intanto quest’oggi in diverse piazze italiane vi sono stati dei sit in di protesta, con la partecipazio...

Il Decreto Cutro sulla gestione dei flussi migratori andrà in Aula al Senato martedì pomeriggio. Intanto quest’oggi in diverse piazze italiane vi sono stati dei sit in di protesta, con la partecipazione di molte associazioni ed enti di volontariato, perchè il Decreto porterà, sostengono, al “ridimensionamento della protezione speciale spingerà le persone nell’invisibilità, costretti ad accettare lavori in nero, niente contratto di affitto, difficoltà a ottenere le cure sanitarie”.
Anche a Crotone diverse reti sono scese in piazza e, nello specifico, davanti la Prefettura di Crotone, poichè il decreto “in realtà non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone. Al contrario, prevede condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio
nazionale” si è letto nella comunicazione data per giorno 18 aprile.
E questa mattina davanti la sede territoriale v’erano diverse associazioni: “Il Decreto Cutro non solo non fermerà gli sbarchi e gli arrivi – ha detto Filippo Sestito presidente provinciale Arci Crotone – ma provocherà dei fantasmi che sono preda della criminalità organizzata. Davanti al Decreto si vive con un po’ di incredulità perché ci aspettavamo delle misure utili per questo problema enorme che non è emergenziale ma strutturale”.
Concisa, le voci raccolte stamane, sul rifiuto della contrapposizione tra migranti regolari e irregolari, senza rafforzare il sistema di asilo: “Giusto che ci sia anche la presenza di Crotone a questo sit in nazionale – ha aggiunto Raffaele Riganello del Circolo Maslow – perché il Decreto Cutro non ci rappresenta nella tematica dell’accoglienza dei migranti e ci vede protagonisti nel dire no in questa azione. È un’ingiustizia”.
Le associazioni chiedono dunque al Parlamento di bocciare questo provvedimento, e al Governo di modificare radicalmente gli interventi messi in atto: “I corridoi umanitari che chiediamo da anni sono diversi dai flussi migratori – ha concluso – poichè i corridoi rispondono all’esigenza di chi ha chiede aiuto, il flusso invece non risponde ad una richiesta di aiuto ma solo di un imprenditore che chiede dai migranti la manodopera”. Inoltre il documento unico dei firmatari è stato consegnato al Prefetto di Crotone, che nei prossimi giorni incontrerà le associazioni.
