Dalla detenzione al palcoscenico: questa sera i ragazzi dell’IPM in scena per i bambini della pediatria

Questa sera sabato 7 giugno, alle ore 20.30, il Teatro Comunale di Catanzaro ospiterà uno spettacolo che supera la finzione teatrale per diventare gesto concreto di solidarietà e riscatto. Sul palco,...

A cura di Redazione
07 giugno 2025 09:00
Dalla detenzione al palcoscenico: questa sera i ragazzi dell’IPM in scena per i bambini della pediatria -
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Questa sera sabato 7 giugno, alle ore 20.30, il Teatro Comunale di Catanzaro ospiterà uno spettacolo che supera la finzione teatrale per diventare gesto concreto di solidarietà e riscatto. Sul palco, i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile di Catanzaro porteranno in scena “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, una commedia brillante che tutti conosciamo e che i ragazzi hanno imparato a conoscerla e poi a sentirla propria.

Ma il valore dell’evento va ben oltre il teatro. I ragazzi sono infatti protagonisti non solo della realizzazione artistica, ma soprattutto di una scelta consapevole: destinare l’intero ricavato dello spettacolo al progetto solidale “We Will Make Your Dream Come True”, promosso dall’associazione ACSA&STE Onlus, presieduta dal dottor Giuseppe Raiola, primario del reparto di pediatria dell’AOU “Renato Dulbecco”.

Il progetto è dedicato ai piccoli pazienti dei reparti pediatrici, con l’obiettivo di realizzare i desideri dei bambini, soprattutto al termine delle terapie oncologiche. Alla realizzazione dell’iniziativa hanno collaborato anche la Camera Penale di Catanzaro, il Teatro Comunale, l’AOU “Dulbecco” e altre realtà cittadine impegnate nella costruzione di ponti di umanità e inclusione.

“Prima facciamo ridere, poi facciamo piangere”: il teatro come cura, libertà e riscatto

A dirigere lo spettacolo è il regista Rodolfo Calaminici, da anni impegnato nella formazione teatrale all’interno dell’IPM. La sua testimonianza racconta un percorso fatto di passione e crescita:

«“Uomo e galantuomo” lo avevamo già messo in scena nel teatro dell’Istituto a marzo. Poi c’era un impegno con l’associazione del dottor Raiola e in seguito si è aggiunto l’interessamento della Camera Penale di Catanzaro.» Ci ha raccontato il regista.

«Il presidente, l’avvocato Francesco Jacopino, è venuto a vedere lo spettacolo ed è rimasto entusiasta della bravura dei ragazzi. È stato lui, insieme al direttore dell’IPM, Francesco Pellegrino, a spingere affinché i ragazzi potessero recitare fuori dall’Istituto, per la prima volta al Teatro Comunale. È una cosa unica.»

Il cuore dell’iniziativa, però, parte proprio dai giovani detenuti: «I ragazzi sono molto bravi. Si impegnano, sono seri, hanno passione. Stiamo facendo le ultime prove: ieri pomeriggio, questa mattina la generale, poi ancora una prova tecnica con i microfoni. Sono motivati, e questo ci inorgoglisce.»

Ma il cambiamento non riguarda solo la tecnica: «Hanno una sensibilità fuori dal comune. Ogni prova è una gioia per loro, ci tengono a far bene. Quando mettiamo in scena qualcosa all’interno dell’IPM, il pubblico esce trasformato. Spesso alla fine piangono tutti. Io dico sempre: prima facciamo ridere, poi facciamo piangere, ma è un pianto di gioia, di emozione vera

Infine, la riflessione si fa pedagogica: «Il teatro ha un sapore di riscatto sociale. All’interno dell’IPM è già una scuola, ma andrebbe portato anche nelle scuole medie come materia di studio. Recitare aiuta a vincere la timidezza, rafforza il carattere, costruisce fiducia. Anche a livello amatoriale, il teatro fa bene all’anima

Il sipario si alzerà su una commedia, ma soprattutto su una possibilità. Quella di essere visti, ascoltati, accolti. E forse, anche di sognare di nuovo.

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