Dalla Calabria parte l’appello per ridare dignità ai detenuti
Lanciata una raccolta solidale dopo le gravi denunce dalle carceri calabresi: mancano cibo, beni essenziali e condizioni minime di umanità
Riceviamo e pubblichiamo
Calabria - Negli ultimi mesi il mondo carcerario italiano è tornato prepotentemente al centro delle cronache. Non solo per il sovraffollamento, ormai cronico, ma per una serie di criticità che si aggravano ogni giorno: mancanza di cibo, celle fredde, carenze di medicinali, servizi essenziali quasi al collasso. Una realtà che pesa soprattutto sulle case circondariali calabresi, dove i detenuti denunciano condizioni sempre più difficili e, spesso, disumane. Da questo scenario nasce un segnale forte di solidarietà. L’iniziativa parte dalla giornalista Ada Cosco, voce e cuore del programma SOS Donna, in onda su Radio Amore Catanzaro ogni mattina dalle 8 alle 9. Un programma che da anni dà spazio a storie, emergenze sociali e richieste d’aiuto. E proprio da questo microfono, nel mese di dicembre, prende vita lo slogan: Un invito semplice ma potente: compiere un atto d’amore verso chi sta già scontando la propria pena, verso chi vive in condizioni che non dovrebbero appartenere a un Paese civile. Le segnalazioni arrivate dai detenuti sono allarmanti: mancano asciugamani, tovaglie, biancheria intima, indumenti essenziali, prodotti per l’igiene personale, medicinali di base. E, soprattutto, il cibo scarseggia. Una situazione tanto grave quanto taciuta, che rende ancora più difficile il già duro quotidiano di chi si trova dietro le sbarre. Per questo l’appello è chiaro: realizzare pacchi solidali, soprattutto in vista del Natale, che possano restituire un sorriso, un po’ di dignità, un momento di umanità. Penne, libri, quaderni, generi alimentari consentiti, piccoli oggetti utili: ogni gesto conta, ogni contributo può fare la differenza. Si chiede alle case provinciali, alle associazioni, ai cittadini e soprattutto ai garanti dei diritti delle persone detenute di non restare a guardare. Di sostenere, facilitare e ampliare questa iniziativa che nasce dal basso ma parla a tutta la società.
Perché è evidente a tutti: aumentano le persone detenute, peggiorano le condizioni di vita, crescono le proteste, si moltiplicano i suicidi e le segnalazioni di trattamenti disumani. Ed è proprio in momenti come questi che la solidarietà diventa un dovere morale. Chi desidera aderire all’iniziativa “Adotta un carcerato” o ricevere informazioni può rivolgersi al programma SOS Donna su Radio Amore Catanzaro o alle associazioni che stanno collaborando sul territorio. Un piccolo gesto può accendere una luce dove troppo a lungo ha regnato il buio.