Crotone - Un viaggio nel passato ritornando tutti un po' più bambini
Crotone – In molti questa mattina, quando ci siamo recati presso la Lega Navale di Crotone, hanno indicato le foto che più rappresentano la propria infanzia, che racchiude i ricordi, le suggestioni, l...

Crotone – In molti questa mattina, quando ci siamo recati presso la Lega Navale di Crotone, hanno indicato le foto che più rappresentano la propria infanzia, che racchiude i ricordi, le suggestioni, le usanze perdute. E’ l’intento della mostra “Quando eravamo bambini”, promossa dall’Associazione Krotografia, con un’esposizione che riporta il visitatore indietro nel tempo.
Sì, fino a ricordarsi la ciabatta della mamma, lo strummo, il gioco della campana, Tex, la musica di Michael Jackson e dei Queen negli anni’80, fino all’inimitabile Invicta che ha contrassegnato un’epoca.
C’è ognuno di noi in quelle foto: non solo le usanze e i costumi di un tempo, davanti la televisione a guardare Bim Bum Bam, ma ci sono anche le generazioni attuali, prestati allo scatto delle foto dei 29 associati di Krotografia, in una lezione particolare su ciò che si faceva una volta.
I quadri esposti sono fruibili fino al 2 giugno presso la Lega navale di Crotone. C’è la discesa del Castello, i giochi nel quartiere Fondo Gesù, le biglie sulla sabbia, i vinili delle sigle Disco Bambina e Happy Days, il Postal Market che accendeva le fantasie più proibite dei ragazzi degli anni ’80 e ’90, e i Lego. Fino all’immancabile pane, olio e zucchero sostituito oggi dalle merendine più diverse.
«Ognuno ha ricostruito la propria scena, iniziando a gennaio, finendo qualche giorno fa», ci ha raccontato questa mattina Fabrizio Carbone di Krotografia, che abbiamo incontrato proprio nei pressi delle scale della Lega Navale. «Sono giochi che non si fanno più, un mondo che è stato surclassato dalla tecnologia», ha continuato.
Ma oltre il passato, i giochi sotto casa, i dischi, ci siamo soffermati con Fabrizio sulla fotografia, sull’arte di fotografare con la macchina fotografica. Mai andata fuori moda, in sostanza, e attrae le nuove generazioni: «Nella mostra ci sono due ragazzi di undici anni e di tredici anni. Ma poi abbiamo una ragazza di quattordici anni che non ha partecipato alla mostra ma è parte integrante del gruppo. Abbiamo effettuato anche dei corsi nelle scuole medie, e posso dire che si appassionano alla macchina fotografica, al telefono e alla fotografia».
Sì, la mostra ha centrato “l’obiettivo”, riportandoci tutti un po’ indietro nel tempo, con quei germogli di speranza piantati per le generazioni future.
