Crotone tra le città italiane che hanno aderito alla Carta per le Nature-Positive Cities

C’è anche Crotone tra le 33 città italiane che hanno aderito alla Carta per le “Nature-Positive Cities” presentata a Milano in occasione della Conferenza Nazionale delle Green City organizzata dal Gre...

A cura di Redazione
10 giugno 2024 08:00
Crotone tra le città italiane che hanno aderito alla Carta per le Nature-Positive Cities -
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C’è anche Crotone tra le 33 città italiane che hanno aderito alla Carta per le “Nature-Positive Cities” presentata a Milano in occasione della Conferenza Nazionale delle Green City organizzata dal Green City Network e dal Gruppo GEDI. Obiettivo della Carta superare la crisi climatica ed ecologica puntando su un ruolo positivo per la natura delle città attraverso 10 misure: promuovere condivisione, conoscenza e informazione sul valore del capitale naturale e dei servizi ecosistemici nelle città.

Una strategia «nature positive» punta nelle città ad un benessere che non si basi su un consumo di natura, ma sulla sua tutela, il suo ripristino , il suo incremento; ripristinare il capitale naturale degradato intervenendo con azioni consistenti, impegnative e pluriennali sulle acque di falda, spesso contaminate, sui corsi d’acqua cementati e in uno stato ecologico non buono, su aree e suoli inquinati e aree verdi e alberature, che richiedono maggiore cura e manutenzione; arrestare il consumo di suolo recuperando e utilizzando in modo più efficiente gli edifici esistenti, con un maggiore utilizzo condiviso degli uffici, valorizzando il lavoro a distanza anche nei paesi e nei piccoli borghi delle aree interne; aumentare il capitale naturale facendo crescere in modo massiccio le alberature, le aree verdi, la forestazione periurbana, i tetti verdi e il greening degli involucri edilizi; risparmiare il prelievo e il consumo di risorse naturali sostenendo la transizione da un modello di produzione e di consumo lineare e dissipativo, ad alto consumo di risorse naturali, ad un modello circolare e rigenerativo.

E ancora, rafforzare le misure di adattamento alle ondate di calore impiegando e potenziando le infrastrutture verdi, aumentando per raffrescamento l’utilizzo delle minori temperature delle falde e dei corpi idrici e con indirizzi bioclimatici vincolanti negli interventi edilizi; attuare la transizione energetica riducendo i consumi di energia fossile nei trasporti e migliorando l’efficienza energetica degli edifici, facendo molto di più per la produzione e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, utilizzando meglio anche le nuove opportunità offerte dallo sviluppo dalle comunità energetiche rinnovabili; tutelare l’acqua come risorsa naturale scarsa eliminando rapidamente le perdite delle reti idriche e promuovendo il risparmio di acqua , reimpiegando le acque grigie, depurate e controllate, riutilizzando le acque piovane, diffondendo i sistemi duali per le acque ad uso potabile e per quelle per altri usi; ridurre la vulnerabilità agli allagamenti e alle alluvioni aumentando la capacità di assorbimento delle acque nei suoli e nelle aree verdi, riducendo l’impermeabilizzazione delle pavimentazioni, aumentando la capacità di laminazione con il ripristino e l’ampliamento degli alvei e delle zone golenali dei fiumi e con aree umide e verdi allagabili; attuare un Piano d’azione per la transizione Nature Positive non solo di breve termine al 2030, ma pluriennale al 2050, per attuare, in modo integrato e coordinato le misure proposte, stabilendo le risorse – finanziarie e umane – necessarie per attuarle, preparandolo coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder interessati.

Una bella sfida per una città, come Crotone, che certamente tanto ancora deve fare per diventare davvero green. Bisognerebbe prima di tutto partire dalle aree verdi. La nostra redazione, in più di un’occasione aveva lanciato l’idea di un bosco orizzontale. Sul modello milanese sarebbe bello creare un lungo viale alberato che possa estendersi per un lungo percorso magari seguendo la strada di viale Regina Margherita. Bisogna poi iniziare a intervenire sulla cultura dei cittadini. Cambiare mentalità è ora più che mai necessario per promuovere il rispetto dell’ambiente non soltanto a parole.

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