Crotone, Luca Bossi sul Settore B: «Non può essere sacrificato per cinque lanciatori»

Crotone – Sono passati più di venti giorni da quando il professore Santino Mariano, responsabile regionale della promozione dell’Atletica Leggera e membro dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, h...

A cura di Redazione
07 marzo 2023 15:30
Crotone, Luca Bossi sul Settore B: «Non può essere sacrificato per cinque lanciatori» -
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Crotone – Sono passati più di venti giorni da quando il professore Santino Mariano, responsabile regionale della promozione dell’Atletica Leggera e membro dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, ha esposto in una lettera pubblica indirizzata all’assessore comunale allo sport, Luca Bossi, le sue perplessità sul progetto di 1.400.000€ che si sta realizzando sul settore B, riguardo soprattutto il terreno di gioco.

Con un campo in erba sintetica, infatti, si rende impossibile realizzare la pratica di ben quattro discipline: lancio del disco, lancio del giavellotto, lancio del martello e lancio del peso. Sull’argomento in questi giorni, è intervenuto anche il gruppo “Gli amici dell’Atletica” che ribadiscono: «Con la realizzazione di un campo in erba sintetica, si sta favorendo la pratica di uno sport rispetto ad un altro, senza un reale motivo specifico e senza comprovati vantaggi economici»

L’assessore Bossi, non ha mai risposto pubblicamente, ed è per questo che abbiamo voluto intervistarlo sull’argomento. Cosa si farà per il campo di Tufolo e il Settore B?

La programmazione dell’ente in tema di impiantistica sportiva, grazie ai fondi ottenuti dal PNRR e dai CIS, uniti al PON Legalità, è in gran fermento. I finanziamenti ci consentiranno di effettuare una serie di interventi su strutture sportive abbandonate, che versano in condizioni degradate o arretrate dal punto di vista strutturale. E’ il caso appunto del campo di Tufolo, da quasi due decenni abbandonato e che ritornerà a nuova vita in una veste rinnovata, e del settore B. Due strutture fondamentali per l’importanza che rivestono in città e per la loro storia. Il primo verrà realizzato in erba sintetica e idoneo a ospitare competizioni di LND, con in più una struttura outdoor polivalente per Basket e Pallavolo. Il secondo vedrà la pista di atletica totalmente riqualificata e rinnovata con materiale di ultima generazione e tale da essere omologata FIDAL.

Il progetto, coerentemente con la proposta presentata per il finanziamento, prevede la sostituzione del manto attualmente in terra battuta con manto in erba sintetica. Sono scelte che vanno nella direzione di ammodernare una struttura in disuso, basti pensare a quanto rari e poco appetibili siano ormai i campi in terra battuta. Una città come Crotone, che vanta quasi mille iscritti alla FIGC, merita delle strutture al passo coi tempi e con le esigenze degli sportivi ed è quello che l’amministrazione sta facendo.

Se il campo di Tufolo risogerà in erbetta sintetica perchè replicarlo anche nel Settore B?

Bisogna ragionare in termini di numeri e di domanda rispetto all’offerta. Come dicevo solo in città ci sono 10 squadre di calcio, e quasi mille iscritti tesserati FIGC, e una squadra di Football Americano, anche blasonata, che attualmente non sa dove disputare gli incontri. Non è ammissibile che possa esserci solo una struttura per far fronte al bisogno, e per di più ad oggi in terra battuta. Parlano i numeri, e l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di lavorare per la comunità, senza tralasciare nessuno e pensando a tutte le discipline. Gli interventi di cui parlavo prima prevedono una nuova pista di Atletica per chi è tesserato Fidal, una palestra indoor nuova per le discipline della Ginnastica e FIJLKAMS, una struttura geodetica rinnovata per Tennis e Basket, una Bocciofila riqualificata per i campionati nazionali e altri ancora. E’ una programmazione complessa che abbraccia l’intero mondo sportivo cittadino.

Gli uomini dell’atletica crotonese chiedono che il settore B venga dedicato a tutte le discipline dell’atletica leggera.

Manca un concetto fondamentale alla base delle richieste. Accettare che possa esserci coesistenza di discipline diverse. Nulla vieta di far praticare le due o tre discipline insieme ed è una soluzione che va nella direzione di dare ascolto a una comunità intera. Si praticheranno nella struttura il calcio, l’atletica, il football americano. Chi chiede l’utilizzo esclusivo di una struttura complessa da gestire come il settore B, oltre a ragionare in modo egoistico, non ha bene in mente due elementi fondamentali e correlati tra di loro: il numero di utilizzatori e la sostenibilità finanziaria della struttura. L’atletica ha ad oggi in città 2 società di cui una composta da amatori che corrono soprattutto su strada (sono circa 40), e l’altra di giovani atleti agonisti che sono in numero di 10, più amatori che corrono su strada. E nessuno pratica la disciplina dei lanci, che è l’oggetto del contendere. In tutta la Calabria ci sono 5 lanciatori. Non si può ad oggi sacrificare, a priori, una struttura del genere per 5 lanciatori quando 1000 calciatori attendono da anni un impianto al passo coi tempi. E proprio per quanto detto se permette una domanda la faccio io: come si fa a reggere una struttura che costa 3-4 mila euro al mese con solo 10 atleti agonisti? Non è forse più logico, sensato, una scelta di convivenza tra discipline e che dia ascolto a una comunità intera? Io una risposta ce l’avrei.

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