Crotone - L' Alfieri scuola di solidarietà, donazione speciale per Neonatologia
Crotone – La scuola entra nel reparto di Neonatologia e lo fa con la solidarietà. L’istituto Comprensivo Vittorio Alfieri ha donato all’unità del San Giovanni di Dio due poltrone per l’allattamento. U...

Crotone – La scuola entra nel reparto di Neonatologia e lo fa con la solidarietà. L’istituto Comprensivo Vittorio Alfieri ha donato all’unità del San Giovanni di Dio due poltrone per l’allattamento. Una consegna diventata incontro tra società civile e sanità quasi a suggerire un nuovo modo di fare cittadinanza attiva che parte dai piccoli e coinvolge le famiglie e le istituzioni scolastiche, fulcro della società civile e luogo in cui certe buone prassi, come la beneficenza, assumono valore di formazione.
Ad accogliere la dirigente scolastica Gisella Parise, la collaboratrice della Dirigente Anna Maria Liperoti la promotrice e organizzatrice dell’evento Elisabetta Vasovino e l’insegnante Nuccia Drago, sono stati il primario dell’U.O. Neonatologia Antonio Belcastro, il dottor Vincenzo Poerio e la dottoressa Caterina Crugliano.

Proprio il dottor Belcastro ha inteso ringraziare la scuola per la donazione: “La neonatologia – ha aggiunto – ha avuto un percorso particolare, oggi contiamo tanto sull’umanizzazione delle cure e l’allattamento ne fa parte. La Neonatologia del San Giovanni di Dio è all’avanguardia sia per la strumentazione che per la forma mentis di chi opera nel reparto, questo ha comportato sacrificio specie negli ultimi tempi. Noi non siamo fuggiti, siamo rimasti qui”. Il dottor Poerio si è soffermato sull’importanza dell’allattamento e sui benefici del latte materno. La dirigente Parise, dopo aver ringraziato per l’opportunità di aver visitato il reparto ha aggiunto: “Le due entità che hanno a che fare con la cura e con l’empatia sono proprio la scuola e la sanità, in qualche modo ci somigliamo.
Noi non abbiamo utenti e voi non avete pazienti, abbiamo persone che si affidano a noi per essere in qualche modo “curati”. Noi curiamo la crescita dei bambini dal punto di vista dell’intelletto e delle relazioni sociali che sono fondamentali. Inutile avere geni se poi non hanno la capacità di guardare al prossimo con la voglia di condividere e in questo reparto io ho visto la volontà di fare gruppo”.