Crotone - Inaugurata la Centrale Operativa Territoriale (COT): soluzioni per una sanità vicina alle persone
E così anche Crotone si è dotato della Centrale Operativa Territoriale (COT), struttura chiave nell’organizzazione e nella gestione delle risorse sanitarie a livello territoriale. L’implementazione de...

E così anche Crotone si è dotato della Centrale Operativa Territoriale (COT), struttura chiave nell’organizzazione e nella gestione delle risorse sanitarie a livello territoriale. L’implementazione delle Cot risponde alla necessità di realizzare un modello di assistenza che diminuisca la distanza tra i cittadini che necessitano di percorsi di cura e prevenzione, e le strutture sanitarie.
È stata inaugurata questa mattina in via Nazioni Unite, nella struttura che ospita il 118 ed alcuni locali del Csm, la Centrale Operativa Territoriale (COT) la prima attivata in Calabria tra le ventuno programmate dal Piano Operativo Regionale del Pnrr. È una struttura organizzativa che ha l’obiettivo di coordinare i servizi del territorio, assicurando una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. La presa in carico delle persone viene così gestita tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti nei diversi percorsi assistenziali.
Erano presenti il Commissario Straordinario Asp di Crotone Antonio Brambilla, Licia Petropulacos, Consigliere regionale PNRR per l’Edilizia Sanitaria, l’assessore alle politiche sociali Filly Pollinzi, e i consiglieri provinciali Raffaele Gareri e Fabio Manica.
“Cambierà non nei primi giorni ma in prospettiva il fatto che quando c’è un passaggio da un ospedale ad un domicilio o struttura, o al contrario da una struttura o un domicilio verso l’ospedale, qualcuno si occuperà, invece di lasciarlo un po’ solo, che tutti funzioni e che non ci siano buchi nel continuum dell’assistenza – ci ha detto Lica Petropulacos – le Cot portranno seguire i pazienti fragili per prevenire le diverse richieste e fare sì che siano gestite nel migliore dei modi, senza lasciare da soli i pazienti e le loro famiglie, velocizzando i tempi, renderli giusti“.
“La finalità principale è quella di prendere in carico in modo continuativo i soggetti fragili – ha aggiunto il Commissario Asp Antonio Brambilla – partiamo con le dimissioni protette, cioè i soggetti ricoverati presso l’ospedale che necessitano di una valutazione per poi essere trasferiti in strutture riabilitative. Stiamo lavorando anche per strutturare il percorso verso il domicilio in modo che ci sia una continuità, la famosa continuità ospedale verso territorio. Questa è la funzione della centrale operativa territoriale che ha disegnato la rete di servizi territoriali”.
Il Cot di Crotone è primo in Calabria: “Il significato di partire come primi in Regione Calabria ha anche il significato di fornire alla Regione e alle altre aziende sanitarie la valutazione di tutte le criticità che ci possono essere in un servizio che oggettivamente, per come è disegnato anche dai decreti ministeriali, è un servizio molto innovativo – ha continuato – Apparentemente siamo stati anche fortunati perché abbiamo gli infermieri del 118 abituati a lavorare sull’integrazione tra i servizi ospedalieri territoriali, però è veramente un modello innovativo, assistenziale, a tutela dei soggetti più fragili che necessitano appunto di una presa in carico continuativa tra ospedale e territorio”.
Il personale impiegato nel Cot è prevalentemente di tipo infermieristico: “Il famoso case management, descritto da tanti documenti ministeriali, è una competenza di tipo infermieristico che riesce a seguire il paziente nelle varie fasi di gestione delle sue problematiche. Qui utilizzeremo gli infermieri che lavoravano nella centrale operativa del 118 che, come sapete, adesso è in via di riorganizzazione, quindi siamo anche in parte fortunati perché hanno una grossa esperienza nella presa in carico delle persone, dei rapporti con le strutture territoriali“, ha concluso.
