Crotone - Due olivi bianchi in ricordo di Paolo Pupa, Angela Trovato, Luca Buscema, Bruno Commisso, Luca Tavano e Michela Cicchetto
Crotone – Il 14 ottobre del 1996 la nostra città fu colpita da una calamità naturale che ha cambiato molte vite e molti luoghi. In poche ore cadde tanta pioggia, in quel lunedì di ventisei anni fa. La...

Crotone – Il 14 ottobre del 1996 la nostra città fu colpita da una calamità naturale che ha cambiato molte vite e molti luoghi. In poche ore cadde tanta pioggia, in quel lunedì di ventisei anni fa. La pioggia batteva sulle strade trafficate di Crotone, i ragazzi in classe in un normale giorno di scuola, i lavoratori al proprio posto e la vita che trascorreva come sempre.
Eppure il cielo non era come tutte le altre volte, dopo tre giorni di pioggia. Quel 14 ottobre una forte ondata di maltempo si è abbattuto sul capoluogo e sui comuni della provincia seminando in poche ore morte e distruzione e causando ingenti danni anche all’economia del territorio. Il 14 ottobre 1996, in sole tre ore, caddero 200 mm di acqua, con il Fiume Esaro che esondando piegò molte vite.
Paolo Pupa, 28 anni, Angela Trovato 72 anni, Luca Buscema 23 anni, Bruno Commisso 34 anni, Luca Tavano 23 anni e Michela Cicchetto 22 anni. Sono i nomi di chi è stato travolto dalla furia dell’acqua e che sono stati ricordati ieri sera, presso la parrocchia del Sacro Cuore Borgata San Francesco, con una santa messa celebrata dal parroco don Stefano Cambia. Presenti l’assessore alla Cultura Nicola Corigliano, i familiari delle vittime, e le associazioni cittadine.
“Il significato di oggi è un segno di benedizione per questa terra che piange ancora oggi, dopo ventisette anni, le vittime di quel 14 ottobre del 1996 – ha detto ieri Patrizia Luzzaro di Italia Nostra – il tema ambientale è diventato urgente, noi associazioni dunque invitiamo le istituzioni preposte a mettere in sicurezza i miasmi, gli argini del fiume, perchè quando Piove l’Esaro fa ancora paura”. Al termine della celebrazione eucaristica, nel giardino di fronte la Chiesa del Sacro Cuore sono stati piantati due alberi di ulivo bianco dalle associazioni, i cittadini e l’assessore alla Cultura Nicola Corigliano, in ricordo delle sei vittime. “Un ricordo doveroso di tutta la comunità cittadina dei sei fiori dell’alluvione”, ha dichirato Corigliano.