Crotone - Confial: crisi e incertezze per gli ex Abramo nel progetto di digitalizzazione sanitaria

Tomaino: «Chiediamo risposte immediate e tutele per i lavoratori, vittime di un progetto partito con grandi aspettative ma oggi pieno di criticità»

A cura di Redazione
25 luglio 2025 13:29
Crotone - Confial: crisi e incertezze per gli ex Abramo nel progetto di digitalizzazione sanitaria -
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Crotone - Preoccupazione e richiesta di intervento urgente da parte delle istituzioni locali e regionali per le criticità emerse nel progetto di digitalizzazione delle cartelle sanitarie della Regione Calabria, avviato lo scorso dicembre con un investimento di oltre 20 milioni di euro. A lanciare l’allarme è la Confial di Crotone, tramite una lettera inviata al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, al sindaco di Crotone, al presidente della Provincia e a tutti gli organi di informazione.

Secondo quanto riportato dal segretario provinciale Fabio Tomaino, dopo sette mesi dall’inizio del progetto, la situazione è molto preoccupante. Sono stati riscontrati gravi ritardi nelle procedure di avvio, con molte postazioni ancora prive di scanner e personale senza credenziali per accedere al sistema. Inoltre, le condizioni lavorative sono risultate inadeguate: la sede assegnata non rispetta gli standard di sicurezza né è idonea per ospitare il numero di operatori previsti, tanto che durante l’estate si sono verificati malori legati al caldo, con diversi accessi al pronto soccorso.

Altro punto critico evidenziato è la totale assenza di controllo accessi nella struttura, che risulta accessibile a chiunque senza l’uso di badge o sistemi di sicurezza. Le attività inoltre sono state interrotte in modo improvviso e senza preavviso, come accaduto alla sede Konecta di Crotone, chiusa per tre giorni a fine luglio per mancanza di materiale da lavorare, nonostante fino al giorno precedente si fosse chiesto al personale di accelerare i ritmi.

Tomaino denuncia anche l’assenza di criteri organizzativi, con richieste di scannerizzazione indiscriminata e senza un ordine cronologico o un criterio coerente con la documentazione sanitaria, a discapito della qualità del lavoro. Non mancano infine le preoccupazioni occupazionali: l’azienda Konecta avrebbe proposto incentivi all’esodo e non avrebbe rispettato l’accordo ministeriale del dicembre scorso che prevedeva la stabilizzazione degli ex lavoratori Abramo, oggi impiegati solo con contratti a tempo determinato.

La Confial chiede un incontro urgente con il Presidente Occhiuto e le istituzioni locali per garantire trasparenza sull’impiego dei fondi pubblici, il rispetto dei diritti dei lavoratori e il corretto svolgimento del progetto. «Non resteremo in silenzio di fronte a una situazione tanto grottesca quanto pericolosa per centinaia di famiglie», afferma Tomaino, che non esclude la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica se non si avranno risposte concrete.

Il sindacato confida nella sensibilità del Presidente Occhiuto, ideatore di un progetto che potrebbe rappresentare un’opportunità importante per il territorio, e auspica un confronto costruttivo per riportare il progetto sui binari della correttezza, della trasparenza e della dignità del lavoro.

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