Crotone - Chiesta verità e giustizia sui fatti di Steccato di Cutro: "Bisogna strutturare un vero modello di accoglienza"

Crotone – Diversi familiari delle vittime della strage di migranti di Steccato di Cutro stanno tornando a Crotone, qualcuno è già qui, per ricordare quel naufragio del 26 febbraio 2023. Da allora molt...

A cura di Redazione
21 febbraio 2024 19:57
Crotone - Chiesta verità e giustizia sui fatti di Steccato di Cutro: "Bisogna strutturare un vero modello di accoglienza" -
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Crotone – Diversi familiari delle vittime della strage di migranti di Steccato di Cutro stanno tornando a Crotone, qualcuno è già qui, per ricordare quel naufragio del 26 febbraio 2023. Da allora molti corpi non sono mai stati trovati, alcuni sopravvissuti chiedono, dalla Germania, di poter venire in Italia per chiedere verità e giustizia. Altri, come Alidad Shiri, rappresentante dei familiari delle vittime, afgano e residente a Bolzano sono qui a Crotone per chiedere che si faccia chiarezza su quanto accaduto.

Se ne è discusso oggi pomeriggio presso la sede della Lega Navale Italiana sezione di Crotone, si è tenuto un incontro promosso dalla CGIL, l’Arci Crotone, La Cooperativa Agorà Kroton, l’ANPI, la coop. sociale Baobab, la coop. sociale Kroton Community, la Prociv Arci Isola di Capo Rizzuto, la cooperativa sociale Orizzonti Nuovi.

L’incontro pubblico “Noi non dimentichiamo” è stato voluto per condividere, ad un anno dalla strage di Cutro, una riflessione allargata sui temi dell’accoglienza e delle migrazioni. “Se si riparte con lungimiranza, e si considera come primo dovere e primo bene la salvezza dalle persone, questo porta a modificare la situazione che è stata vissuta a Lampedusa e Cutro – ha dichiarato Maria Grazia Gabrielli segreteria nazionale CGIL – il fenomeno migratorio può essere gestito potenziando i canali regolari d’ingresso nel nostro paese e strutturando un vero modello di accoglienza“.

Gli sbarchi non sono certo diminuiti, ricorda Celeste Logiacco CGIL Calabria: “Le politiche attuali sull’immigrazione sono fallimentari. Steccato di Cutro è una ferita ancora aperta che ci porta a chiedere politiche eque e diverse da quelle attuali, dove deve essere rispettata la vita delle persone. La Calabria, nonostante sia una terra con forti ritardi, è la terra dell’accoglienza, e lo ha dimostrato a Steccato. Ed è questa la Calabria che vogliamo, accogliente e inclusiva”.

Verità e giustizia, dunque, è stato ribadito, non solo dall’Arci Crotone ma anche dai vari partecipanti al tavolo, in cui v’erano anche il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, Salvatore Audia moderatore dell’incontro, Mimmo Lucano già sindaco di Riace, Filippo Miraglia Arci nazionale, Sara Palazzoli di Inca.

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