Crotone, Castello Carlo V: "Adesso una mobilitazione molto più forte"

Crotone – La mobilitazione per chiedere la fruizione del Castello Carlo V di Crotone non si fermerà di certo oggi, sabato 12 febbraio, con il quarto e ultimo sit in ai piedi della fortezza di propriet...

A cura di Redazione
12 febbraio 2022 15:27
Crotone, Castello Carlo V: "Adesso una mobilitazione molto più forte" -
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Crotone – La mobilitazione per chiedere la fruizione del Castello Carlo V di Crotone non si fermerà di certo oggi, sabato 12 febbraio, con il quarto e ultimo sit in ai piedi della fortezza di proprietà dello Stato. Ed il Castello è stato abbandonato a sé stesso, con l’erba sempre più alta e l’acqua che si infila tra quelle antiche mura creando danni che potremo valutare soltanto quando, un giorno, la fortezza verrà riaperta.

I liberi cittadini, stamane, non si sono salutati anzi, si sono dati appuntamento con altre forme, sempre pacifiche e di incontro e dialogo, presso gli enti preposti per la messa in sicurezza, bonifica e per ora, almeno, parziale riapertura sfruttando l’ingresso dalla Villa Comunale.

Un passo indietro nella ricostruzione di ciò che è avvenuto:

Sono passati tre anni, ormai, dalla chiusura del cancello della fortezza Carlo V di Crotone, quando la senatrice Margherita Corrado scrisse al sindaco Ugo Pugliese della  «presenza presunta fosforite nel Castello di Carlo V». L’ente comunale, il giorno successivo, chiese ad Arpacal i riscontri e, in data 6 aprile 2018, il primo cittadino, attraversi un’ordinanza, interdisse l’accesso al bene culturale per la presenza di  materiale nocivo.

Sono passati dunque tre anni, e i comitati e le associazioni culturali chiedono risposte alla Prefettura. Il Castello non può rimanere chiuso, certo, ma non si può ancora non conoscere una data di inizio bonifica per la presenza dei materiali e, sopratutto, chi dovrà farsi carico dell’opera stessa di messa in sicurezza.

Un passo in avanti:

Questa mattina c’erano anche due bambini presso la fortezza, con i loro cartelloni e i disegni preparati da loro stessi, e accompagnati dai genitori i quali hanno spiegato loro la motivazione della chiusura del Castello. Certo, a quell’età è forse difficile comprendere pienamente la pericolosità dei materiali provenienti dalle ex fabbriche, ma sicuramente è difficile anche per i grandi capire il perchè di quel gesto, ovvero disseminare in città materiale che può nuocere anche a chi ha permesso quell’interramento e a chi, ovviamente, lo ha trasportato. E ai cittadini che lo subiscono.

Il passo più lungo della torre del Castello ora lo deve fare la Prefettura, ci hanno detto i liberi cittadini: “Stabiliamo giorno ed ora per dire quando faremo questa mobilitazione – sono le parole di Filippo Sestito passeremo ad azioni più mirate, chiederemo agli enti com di dirci il perchè fino ad oggi nullo è stato fatto e quanto tempo ci vorrà per la riapertura totale o parziale del Castello. La partecipazione è stata soltanto dei cittadini e delle persone e delle organizzazione che hanno a cuore la valorizzazione dei beni culturali e archeologici della nostra città. Noi crediamo di averlo fatto passare questo passaggio, e sappiamo che molti hanno paura di una mobilitazione cittadina molto più forte. Il primo passo lo deve compiere il Ministero, per togliere i materiali radioattivi”. 

Il paradosso

Il paradosso denunciato dai liberi cittadini è che nelle schede relative Antica Kroton, ci siano dei fondi destinati alla bonifica della proprietà dello Stato, i quali sono i soldi dei cittadini per la riscoperta dell’antica città magno greca. I liberi cittadini dunque chiedono che sia lo Stato stesso a investire sulla bonifica, e non i soldi già destinati ad altre opere.  Guarda qui la diretta di questa mattina.

Danilo Ruberto

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