Cosenza - I Consiglieri di opposizione contro il mancato contrasto all’abbandono dei rifiuti in città

Cosenza – «In quest’ultimo periodo, sulle reti televisive nazionali, sta passando uno spot pubblicitario molto divertente in cui si vede un candidato a una non ben precisata carica politica che da un...

A cura di Redazione
04 settembre 2024 16:00
Cosenza - I Consiglieri di opposizione contro il mancato  contrasto all’abbandono dei rifiuti in città - Cosenza - Palazzo Comunale
Cosenza - Palazzo Comunale
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Cosenza – «In quest’ultimo periodo, sulle reti televisive nazionali, sta passando uno spot pubblicitario molto divertente in cui si vede un candidato a una non ben precisata carica politica che da un pulpito blandisce la folla degli astanti con promesse roboanti del tipo, «contrasteremo la caduta dei capelli, porteremo il mare in montagna», e via di questo passo».

Inizia così il comunicato stampa dei consiglieri comunali di opposizione, Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora, e Spataro, contro l’amministrazione Caruso.
«La coniugazione dei verbi al futuro e le promesse impossibili da mantenere della simpatica pubblicità, sembra essere anche il tratto distintivo di questa amministrazione comunale: faremo, realizzeremo, costruiremo, contrasteremo, perché per l’ennesima volta stiamo assistendo all’ennesimo proclama da parte del Sindaco».

Nel nostro caso, si tratta dello stesso annuncio di circa cinque mesi addietro: “«”Installeremo fototrappole per contrastare l’abbandono dei rifiuti!”.
I creativi di quello spot probabilmente avranno trovato ispirazione dalla comunicazione politica dell’amministrazione comunale cosentina, se è vero come è vero che il Demolition Man bruzio al di là delle distruzioni dell’esistente pare non riesca ad andare.

“La città è sporca! – tuona il buon Franz – E la colpa è dei cittadini”, è la sua frase completa. È sempre responsabilità di qualcun altro, mai di chi come il Sindaco è chiamato a gestire la cosa pubblica, di cui l’igiene cittadina è parte fondante. Al contrario, si assiste al tentativo vano di attribuirsi il merito di quelle opzioni contenute nel bando della gestione integrata dei rifiuti – vecchio ormai di due anni – e che ancora devono essere attuate. Ci si loda e ci si imbroda, su qualcosa che peraltro non è stato mai attuato.

Attribuire la responsabilità del degrado igienico in cui versa la città ai cosentini e ai city users che abbandonano i rifiuti anche in pieno centro è una via facile da percorrere ma, al contempo, denota resa e impotenza dinanzi all’inciviltà di quei pochi che, tuttavia, fanno apparire i cittadini nel loro complesso deficitari di senso civico e irrispettosi di un bene pubblico quale è un marciapiede o l’angolo cieco di una strada. Non si registra nessun tentativo di comprendere i motivi per cui questo indecente fenomeno negli ultimi mesi è aumentato in maniera esponenziale.

Nell’appena trascorso mese di agosto – periodo in cui la città si svuota del caos quotidiano – si è assistito, al contrario, a un aumento dei cumuli di spazzatura ovunque. Per non tacere dell’area dell’ex albergo Jolly in cui pochi giorni fa è scoppiato un incendio tra le erbacce e i rifiuti che ormai giacciono inermi, testimoni muti ma ben visibili dell’inettitudine di questa amministrazione anche nel proporre soluzioni di prevenzione, di bonifica e di sicurezza, vista l’incapacità di proporre un progetto alternativo a quello della precedente amministrazione per trasformare quei ruderi in qualcosa di fruibile per tutti.

Informiamo il Sindaco che esistono altre coniugazioni verbali oltre a quelle del modo futuro. Abbandoni, quindi, gli annunci e agisca, una volta per tutte, dando vita a fatti concreti. Altrimenti siamo autorizzati a pensare che oltre a Demolition Man, il Caruso sindaco sia anche un emulo di Mission Impossible solo che, a differenza di quanto accade nel film, nella realtà di Cosenza il titolo resta fedele a ciò che vuole rappresentare: un qualcosa impossibile da risolvere. Quindi una città che non si è capaci di governare. Mission impossibile, appunto».

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