Cirò, ritrovato un sarcofago durante i lavori del nuovo asilo: “Un dono che parla alla storia di Chone”
Maria Francesca Carnea racconta la scoperta avvenuta sul colle di Sant’Elia: “La quiete del dormiente svegliato motivi una nuova stagione di ricerca”
Un ritrovamento inatteso, che riapre le porte della storia più antica di Cirò. In zona Sant’Elia, durante i lavori per la costruzione di un asilo nido finanziato con fondi PNRR, gli operai della ditta hanno riportato alla luce un sarcofago con figura dormiente.
A raccontare quanto accaduto è Maria Francesca Carnea, filosofa e studiosa del territorio, che l'altra mattina ha ricevuto la notizia e si è recata sul posto per cercare di capire di più.
«Niente attira di più che la trasparente bellezza di un ritrovamento che dona conferma all’antica storia di Cirò/Chone» – afferma Carnea – «Mi inviano una foto del ritrovamento e decido di andare sul luogo. Trovo la Soprintendenza già arrivata: non posso vedere il reperto ma chiedo quando fosse avvenuto il rinvenimento. Il responsabile dei lavori mi dice: da tre giorni. Strano che non se ne sia avuta notizia, dopotutto si tratta di un Bene Comune».
L’area, da sempre riconosciuta come uno dei tre colli costitutivi dell’antica Chone, torna così al centro dell’attenzione. Per Carnea, non si tratta solo di un oggetto, ma di un segnale forte del territorio:
«Il colle di Sant’Elia ha voluto dire la sua: dagli scavi è emerso un dono. La storia delle proprie radici è il bene più prezioso che un territorio possa custodire: sapere in verità, conoscere nella trasparenza edifica le comunità, le rende consapevoli».
Sul posto è arrivato anche il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cirò, l’architetto Ciccopiedi, che ha chiarito come al momento tutto sia rimandato alle verifiche della Soprintendenza.
Carnea sottolinea inoltre l’importanza di non fermarsi al singolo ritrovamento, perché il sito potrebbe celare ulteriori testimonianze storiche:
«Bisogna capire perché si trovasse lì e se intorno agli scavi c’è altro da portare alla luce. Cirò sta ricevendo un dono: dall’aldilà un dormiente ritorna a vivere per ritemprare un territorio spesso intorpidito dall’immobilismo e dall’inculturazione».
La filosofa ricorda poi come già nel 2024, in un suo studio pubblicato sull’origine dell’antica Chone, avesse auspicato un rinnovato interesse archeologico sull’area dei tre colli:
«Siamo seduti su una ricchezza smisurata, la storia da studiare che dona identità scoprendola».
Un Museo Archeologico presente ma troppo spesso ignorato, frammenti del passato già rinvenuti ma mai realmente valorizzati: il ritrovamento di Sant’Elia può diventare un punto di svolta.
«Auspico che la quiete del dormiente svegliato possa riaccendere un processo di ricerca a Cirò, di luce nuova, di studio archeologico consapevole, insistendo sul territorio e sui tesori unici da mostrare».
Una scoperta che, mentre attende risultati ufficiali, riaccende l’attesa e la curiosità della comunità: la storia torna a farsi sentire, dal cuore della terra che da millenni custodisce la memoria di Chone. Foto Maria Francesca Carnea
Nota bibliografica
(1) Cf. Maria Francesca Carnea, Luigi Lilio, un italico matematico mistero, il Calendario Gregoriano e Cirò, antica Chone (KR), in Revue Internationale en Sciences Humaines et Sociales, Observatoire des Processus de Communication, eBook n. 1, 2024, pp. 63-77; p. 70; https://magma.analisiqualitativa.com/.../vingt-ans-de...
L’antica Chone, tesoro archeologico inesplorato a Cirò, in Meraviglie di Calabria, aprile 2024.
https://www.meravigliedicalabria.it/lantica-chone-tesoro...
Ciro: rinvenimento archeologico a Santa Elia
https://comunicativaviva.blogspot.com/.../ciro...
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