Carfizzi celebra il Primo Maggio tra unione, diritti e speranza
Carfizzi - Il Primo Maggio 2025 a Carfizzi è stato più che una semplice celebrazione della Festa del Lavoro. È stato un momento di unione...

Carfizzi – Il Primo Maggio 2025 a Carfizzi è stato più che una semplice celebrazione della Festa del Lavoro. È stato un momento di unione, di partecipazione attiva e di celebrazione. Una giornata che ha visto coinvolti cittadini, istituzioni, e realtà locali, uniti nel celebrare non solo il lavoro, ma anche i valori che lo rendono significativo: coesione, solidarietà e speranza per il futuro.
Presente il Vice Presidente della Regione Calabria Filippo Pietropaolo, il Presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e altri Sindaci dei comuni del crotonese.
Nel corso della mattinata è stata deposta una corona al monumento simbolo del Primo maggio restaurato dal Maestro Cersosimo. A fare gli onori di casa il sindaco di Carfizzi Mario Amato: «Su questa collina che ha visto passare generazioni di lavoratori abbiamo celebrato non solo il lavoro, ma il senso profondo dell’unione, della fatica condivisa e della bellezza di costruire insieme. Che questo 1 Maggio resti nel cuore di ognuno come simbolo di ciò che possiamo fare insieme, perché la forza di un territorio è nella sua gente».
Il Primo Maggio di Carfizzi è stato anche un momento di riconoscimento per i sindacati confederali CGIL, CISL, e UIL,. La loro presenza in questa giornata ha testimoniato l’importanza del loro ruolo nella difesa dei diritti dei lavoratori. Sul palco è salito, tra gli altri, il segretario provinciale della Uil Fabio Tomaino che ha sottolineato l’importanza di combattere per un lavoro sicuro e stabile. Tomaino ha sottolineato che la battaglia per «zero morti sul lavoro» non è solo una questione di regolamenti e leggi, ma una “«battaglia culturale», una lotta che richiede l’impegno di tutti e che possiamo vincere solo stando insieme».
Un altro tema che Tomaino ha voluto trattare con forza è la lotta al precariato. In riferimento alla vertenza Abramo, che finalmente ha trovato una soluzione, ha sottolineato: «Abbiamo dato prova che anche nel Meridione si riesce a stare insieme, a lottare per un obiettivo comune ma manca ancora un pezzo». Nonostante i progressi, infatti, ci sono lavoratori che da venti anni vivono nella precarietà, senza garanzie di stabilità. E per gli stessi si prospetta al momento un contratto a tempo determinato. Per questi lavoratori Tomaino ha ribadito la necessità di riprendere la discussione e garantire loro un futuro più sicuro. Anche per i Tis il segratario della Uil lancia l’appello per una soluzione stabile. Un altro punto cruciale delle sue dichiarazioni è stato il riferimento alla bonifica: «Oggi che abbiamo questa intesa e armonia istituzionale, dobbiamo capitalizzarla a favore del nostro territorio», ha detto Tomaino, richiamando l’attenzione sul bisogno di sfruttare le risorse e le opportunità per migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini.
Infine, Tomaino ha fatto un appello ai giovani, ai quali deve essere offerta la possibilità di un futuro stabile nella loro terra: «Dobbiamo trattenerli creando occupazione, lavoro sicuro». In un contesto in cui tanti giovani sono costretti a emigrare in cerca di lavoro, il segretario ha esortato le istituzioni e il mondo del lavoro a lavorare per creare condizioni favorevoli affinché le nuove generazioni possano costruirsi un futuro nella propria terra».