Autonomia Differenziata - Succurro: «Occorre eliminare le diseguaglianze»

Una delle voci più critiche in Calabria, sull’approvazione della Autonomia Differenziata è stata sicuramente Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente della provincia di Cosenza,...

A cura di Redazione
10 luglio 2024 08:00
Autonomia Differenziata - Succurro: «Occorre eliminare le diseguaglianze» -
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Una delle voci più critiche in Calabria, sull’approvazione della Autonomia Differenziata è stata sicuramente Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente della provincia di Cosenza, ma soprattutto presidente dell’Anci Calabria.

Cosa non la convince della legge sull’autonomia differenziata?
In tempi remoti avevo colto le perplessità nutrite al riguardo dai colleghi sindaci calabresi, identiche alle mie. Questo ben prima che fosse approvato il ddl sul regionalismo differenziato. Dunque, su mia iniziativa quale presidente dell’Anci regionale, noi sindaci avevamo chiesto, tramite i prefetti delle cinque province della Calabria, che nell’articolato fossero definiti i Livelli essenziali delle prestazioni e le modalità di finanziamento, ma non è andata così. Nel testo finale non c’è traccia dei Lea e delle risorse occorrenti. Inoltre, non vi sono certezze per le Regioni che non vorranno proporre forme di autonomia o che vorranno proporle su materie non Lep. Ancora, delle necessità di perequazione non si è tenuto conto né si è svolto, in Parlamento, un dibattito di profondità e un approfondimento sulle conseguenze della riforma. Siamo quindi molto preoccupati.

Quanto è stato complicato rappresentare realmente la volontà di tutti i sindaci calabresi su un argomento delicato come questo?
Ho sempre detto, a tutti e dovunque, che sull’autonomia differenziata non ci serono le strumentalizzazioni e che dobbiamo mantenere l’unità del fronte dei sindaci. Ho sempre sottolineato che è in gioco il futuro dei nostri territori e che noi siamo stati eletti per rappresentare i bisogni delle nostre comunità. Noi sindaci ci intendiamo e vogliamo delle risposte. Per questo, ci ritroveremo il 10 e l’11 giugno prossimi a Lorica e lì, nell’Assemblea regionale dell’Anci, discuteremo del problema e delle iniziative da intraprendere.

Secondo lei i Lep costituiranno il tallone di Achille di questa riforma? Possono essere realmente determinati con obiettività?
Sono un grosso problema e la loro determinazione non è semplice. Soprattutto, serve una grande operazione di verità, nel senso che sulle risorse occorrenti non ci potranno essere contentini. Voglio ricordare che già la Calabria sconta un minore finanziamento del Servizio sanitario regionale, a causa dei criteri vigenti sino al 2022, poi modificati anche grazie alle giuste e importanti pressioni del presidente e commissario Roberto Occhiuto. L’unità dell’Italia non si discute e occorre eliminare le diseguaglianze, i divari territoriali. Partendo dalla distribuzione dei fondi. L’autonomia è in generale un principio sacrosanto, ma serve un riequilibrio vero e tangibile tra le aree del Paese, altrimenti è come giocare una partita di calcio con metà squadra.

Che percorso immagina ora per poter far sentire la voce delle amministrazioni locali?
Sarebbe poco corretto, se al riguardo esprimessi una posizione prima dell’imminente Assemblea regionale dell’Anci Calabria. In quella sede discuteremo e poi esprimeremo una voce unitaria, come è giusto che sia. Il mio ruolo di presidente mi impone di rappresentare la volontà e la posizione ufficiale dei sindaci calabresi.

Lei è una delle rappresentanti principali del centrodestra calabrese. Ha avuto la sensazione che il governo sia stato sordo alle richieste dei territori del Sud?
Non credo che il governo sia stato sordo rispetto alle richieste del Sud. Perché, per esempio, ha istituito una Zes unica per il Mezzogiorno e liberato molte risorse a favore della sanità e delle infrastrutture della Calabria. Il problema dell’autonomia differenziata meritava e merita approfondimento e confronto, che, anche all’interno del centrodestra, stiamo chiedendo in maniera aperta e trasparente. Non ci sono ragioni per ignorare le istanze che arrivano dai territori del Sud e che tanti amministratori locali, indipendentemente dalle loro appartenenze, stanno rappresentando con onestà, coraggio e senso del bene comune.

G.T.

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