Autonomia Differenziata, il sindaco di Casabona: «Uniamoci nella battaglia referendaria»
Il progetto di regionalismo differenziato, promosso con vigore dalla Lega e in particolare dal Ministro Calderoli, ha sollevato un acceso dibattito e notevoli opposizioni da diverse parti del Paese. L...

Il progetto di regionalismo differenziato, promosso con vigore dalla Lega e in particolare dal Ministro Calderoli, ha sollevato un acceso dibattito e notevoli opposizioni da diverse parti del Paese. L’idea di concedere maggiore autonomia alle regioni più ricche, come Lombardia e Veneto, ha suscitato preoccupazioni profonde tra i cittadini e i rappresentanti delle regioni meridionali. Questi temono che un tale disegno di legge possa ampliare ulteriormente il divario economico e sociale tra Nord e Sud, già marcato, mettendo a rischio la coesione nazionale.
Gli effetti potenziali dell’approvazione del progetto Calderoli sui diritti sociali dei cittadini del Sud sono particolarmente preoccupanti. In ambiti cruciali come la sanità e l’istruzione, l’autonomia differenziata potrebbe portare a una disparità ancora maggiore nell’accesso ai servizi essenziali. Ad esempio, se le regioni più ricche avessero la possibilità di gestire autonomamente i fondi destinati alla sanità, potrebbero migliorare i loro servizi, lasciando le regioni meno abbienti in una condizione di crescente svantaggio. Analogamente, nel settore dell’istruzione, una gestione autonoma potrebbe portare a una qualità dell’insegnamento notevolmente diversa tra Nord e Sud, con ripercussioni negative per le future generazioni meridionali.
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Anche il sindaco di Casabona ha espresso preoccupazione in merito, sottolineando che il regionalismo differenziato, così come concepito, rischia di minacciare l’uguaglianza dei diritti dei cittadini. Così ha scritto Francesco Seminario:
“Sull’autonomia differenziata occorre da parte di noi Sindaci una dura presa di posizione che chiama ad una lotta unitaria.
Ci sono materie importantissime che non possono essere gestite dalle Regioni in maniera autonoma.
I sindaci che amministrano il crotonese, ad esempio, sanno quanto sia difficile garantire quello che chiedono i cittadini e ciò che servirebbe alle future generazioni in un contesto di totale difficoltà socio – economica e di gravi carenze amministrative. Con il regionalismo spinto non si creerebbe una maggiore efficienza, come continua a sostenere il ministro Calderoli per giustificare la sua proposta, ma si determinerebbe invece un peggioramento delle condizioni dei Comuni del sud Italia.
L’autonomia differenziata rappresenterebbe per le nostre realtà il colpo di grazia.
In un Paese già fortemente diviso, ormai in sempre più materie e aree, tra Nord e Sud, centro e periferie, coste e aree interne, piccoli e grandi Comuni, come è solo pensabile di proporre o imporre una decisione del genere? Se al Sud ci sono problemi di maggiore disoccupazione che nel resto dell’Italia, meno asili nido, meno ospedali e carenti strutture sanitarie, meno infrastrutture, meno trasporti pubblici, la risposta di un governo non può essere la concessione di autonomie, appunto, differenziate.
Data quindi l’approvazione di questa “legge spacca – Italia” auspico che ogni istituzione a cui sta a cuore questa terra si unisca nella battaglia referendaria per abolirla: da una parte chi spacca l’Italia, dall’altra chi la vuole unita e si batte per l’unità.
E’ il momento di scendere in campo, senza tentennamenti, per difendere i nostri territori senza campanilismi o strategie politiche o istituzionali”.
Francesco Seminario
Sindaco di Casabona