Andrea Simeri, l' ingegnere che ha scelto la Calabria: «Non accontentatevi, fate la differenza»
Tra i tanti giovani della nostra terra che sono riusciti a farsi spazio in ambito internazionale senza però emigrare definitivamente altrove ci piace ricordare il giovane Andrea Simeri, ingegnere info...

Tra i tanti giovani della nostra terra che sono riusciti a farsi spazio in ambito internazionale senza però emigrare definitivamente altrove ci piace ricordare il giovane Andrea Simeri, ingegnere informatico crotonese laureato all’Università della Calabria con lode e menzione alla carriera. Andrea segue l’ultimo anno di dottorato di ricerca e si è appena iscritto alla facoltà di Medicina dell’ateneo calabrese per continuare a dare il suo contributo alla ricerca sull’Intelligenza artificiale. L’eclettico ingegnere ha scelto la sua terra d’origine per la sua formazione e la sua crescita professionale ed è attualmente a Valencia invitato dal Centro di ricerca dell’Università spagnola per dare supporto come esperto in NLP (Natural Language Processing o elaborazione del linguaggio naturale) in un progetto che prevede la realizzazione di un nuovo motore di ricerca che aiuti a promuovere il pensiero critico dell’utente che lo utilizza. Raggiunto telefonicamente, Andrea ha risposto con piacere alle nostre domande.
Sei un giovane con alle spalle già una formazione di prestigio. Sei riuscito a trovare spazio nella tua terra?
Risponderei sì per quanto riguarda il settore in cui opero, ma ho dovuto faticare per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato. Non ho avuto difficoltà a trovare lavoro ma per andare oltre ho dovuto seguire percorsi non standard per trovare nuove dimensioni in cui collocare le mie conoscenze.
Ti sei dovuto un po’ reinventare per non andare via?
Ho dovuto costruire strade non prima esistenti. Questo è stato possibile ovviamente anche perché il mio ambito mi consente di lavorare con partner internazionali anche da remoto, con un altro tipo di attività non sarebbe certamente stato possibile.
Sei un giovane crotonese, secondo te cosa manca nella nostra città per evitare lo spopolamento di nuove generazioni? Quello che più cambia il volto di un territorio e lo forgia sotto tutti i punti di vista è la presenza di un campus universitario. Questo per me è quello che manca qui perché l’Università ha impatti radicali sul territorio che coinvolgono la formazione e il livello culturale della società ma anche settore più “pratici” come quello immobiliare e ristorativo, giusto per citarne alcuni. Bisognerebbe puntare su facoltà che offrono opportunità di lavoro.
Cosa ti senti di dire ai giovani e ai tuoi coetanei?
Prima di tutto di non accontentarsi, la vita è una, o al massimo due; la seconda magari inizia quando ti accorgi di averne solo una! Puntate sempre in alto, se si segue il percorso di chi ha tracciato la strada prima di noi al massimo possiamo arrivare secondi. Quindi, impegnatevi, non perdete il prezzo del sacrificio e fate quello che vi piace che è la cosa più importante. Seguite la vostra passione perché questo, a lungo termine, è quello che fa la differenza.
V. R.