"Amore & Rabbia" esplodono a Verzino

Verzino (KR) – Da sabato 12 a martedì 15 agosto ritorna il “Festival Amore&Rabbia – Festival di musica e cultura mediterranea”, organizzato dall’Associazione culturale “La Ginestra” e giunto all’e...

A cura di Redazione
05 agosto 2023 12:00
"Amore & Rabbia" esplodono a Verzino -
Condividi

Verzino (KR) – Da sabato 12 a martedì 15 agosto ritorna il “Festival Amore&Rabbia – Festival di musica e cultura mediterranea”, organizzato dall’Associazione culturale “La Ginestra” e giunto all’edizione XIV, che ancora una volta animerà il calendario culturale estivo di Verzino, sulle colline della Presila crotonese.

Anche quest’anno la kermesse torna all’insegna della condivisione e della multiculturalità, divenuta ormai elemento imprescindibile di un territorio spesso scarno di iniziative culturali capaci di attrarre vecchi e nuovi visitatori.

La nuova edizione non vuole di certo rinunciare a portare avanti la conoscenza e la diffusione di sonorità mediterranee, così anche nell’edizione 2023 si è fortemente voluto dare vita a una proposta ricca di concerti gratuiti di artisti dal calibro nazionale e internazionale, workshop con musicisti e virtuosi strumentisti della tradizione musicale locale e non solo, ma anche presentazioni di libri, mostre fotografiche e altri appuntamenti culturali.

Ad aprire gli eventi musicali del festival in Piazza Campo, nella serata del 12 agosto, toccherà ai Lautari, da vent’anni nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento con un progetto che prevede la ricerca e la rielaborazione di canti siciliani, ma anche la composizione di canzoni inedite nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali;

Il 13 agosto si alternerà sul palco una tripletta di artisti partenopei, composta da Giovanni Block, Ciccio Merolla e Francesco Di Bella. Nato e vissuto a Napoli, cresciuto tra la musica e il teatro, Giovanni Block, classe 1984, da giovane flautista e compositore si forma al conservatorio di musica di S.Pietro a Majella, dove coltiva a prescindere dagli studi classici una forte passione per la canzone d’autore;

Ciccio Merolla è attivo nel panorama musicale italiano sin dalla metà degli anni Ottanta, dopo l’esordio coi Panoramics nel 1989 è diventato il percussionista di buona parte della scena musicale partenopea: Bennato, Senese, Gragnaniello. È tornato in classifica con il brano “Malatìa”, un inno d’amore e un omaggio alla sua Napoli;

Francesco Di Bella forma la sua prima band verso la fine degli anni Ottanta, insieme ad alcuni di quelli che sarebbero poi diventati i 24 Grana, nome che verrà adottato dal 1994. Durante la prima metà degli anni Novanta la band partecipa a diversi contest fino all’incontro col produttore e manager Claudio De Cristofaro che li porta a firmare con l’etichetta discografica napoletana Sintesi 3000/La Canzonetta record;

La serata di lunedì 14 agosto è invece il turno di una seconda tripletta musicale composta da
Francesco Loccisano, Vincenzo Gagliani e Alessandro Santacaterina.
Loccisano inizia gli studi di chitarra classica nel 1985. Dopo aver collaborato con vari artisti calabresi come Mimmo Cavallaro, Mujura, Fabio Macagnino, Quartaumentata nel 2005 entra a far parte dei Taranta Power di Eugenio Bennato, con il quale svolge un’intensa attività concertistica a livello internazionale.

Vincenzo Gagliani, attualmente considerato tra i massimi esperti di tamburello sperimentale a livello internazionale, è attivo da circa 15 anni nel panorama della World Music internazionale come musicista aperto ad ogni forma di sperimentazione;

Alessandro Santacaterina è un chitarrista e compositore, ad oggi riconosciuto dalla critica come uno dei principali esponenti e virtuosi della chitarra battente a cinque ordini. Il cantautore Eugenio Bennato parla di lui come ‘’la prima chitarra battente della nuova generazione’’, la rivista Blogfoolk come ‘’un giovane talento della chitarra battente’’.

Proprio a Santacaterina, ormai da diversi anni presenza fissa all’interno del festival, verrà
assegnato il Premio “Amore&Rabbia” nella serata del 14 agosto in Piazza Campo, “per le
indiscusse doti creative, il prezioso supporto e l’imprescindibile presenza umana e artistica
nella realizzazione del festival”.

Sempre il 14 agosto, a partire dalle ore 15:30, i tre musicisti, accompagnati anche dal fonico e polistrumentista Antonio Grillo, terranno uno stage di chitarra battente e tamburello nel cortile del Palazzo Ducale (atrio comunale).

Per l’ultima serata, quella del 15 agosto, si farà un viaggio nel Salento musicale grazie agli Alla Bua. Il gruppo nasce dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli.

Chi conosce bene il festival sa che, oltre alla musica, l’attenzione è sempre stata rivolta anche a
importanti tematiche del mondo contemporaneo. A sottolineare ancora l’attenzione verso il territorio e le sue problematiche, sabato 12 agosto, dalle ore 17:30, il cortile del Palazzo Ducale (ora atrio comunale) ospiterà il convegno “ ”, con il patrocinio del Comune di Verzino e del Ministero dell’Interno. Un appuntamento rivolto ai cittadini e in particolare a tutti quei sindaci del territorio che hanno subìto attacchi intimidatori da parte della criminalità organizzata.

In chiusura del convegno seguirà la presentazione del fumetto ‘Fehida’ (minimum fax, 2023) insieme al fumettista Raffaele Sorrentino in dialogo con Salvatore Bruno dell’associazione “La Ginestra”. Liberamente ispirato ai fatti realmente accaduti e relativi alla genesi della faida di ‘ndrangheta avvenuta a Duisburg, il fumetto trasporta il lettore in una narrazione originale capace di farci vedere da vicino cosa può significare vivere (e soprattutto morire) dentro una faida di ‘ndrangheta, capace di annullare le speranze , le passioni e i desideri di chiunque ne faccia parte.

Non è affatto casuale che quest’anno si è voluto dare al festival un sottotitolo altamente
significativo: “Né mafia, né muri, né steccati”. Infatti, oltre alla tematica dell’antimafia, non si può assolutamente dimenticare la tragedia di Steccato di Cutro avvenuta lo scorso 26 febbraio, che ci impone ancora una volta di non mettere da parte la discussione sulla situazione delle persone migranti, sull’accoglienza e sui diritti umani.

Proprio da qui nasce lo spunto e la volontà di dare vita al convegno ‘ ’, previsto per domenica 13 agosto alle ore 17:30, in collaborazione con Associazione Sabir e Rete 26 Febbraio. Saranno presenti Ginetta Rotondo (docente e scrittrice), Manuelita Scigliano (Fondatrice e Presidente Associazione Sabir), Sara Bitonti (responsabile comunicazione Rete 26 Febbraio) e Caterina Tambaro (Presidente PROCIV) con testimonianze di donne migranti e non solo.

Le persone migranti sono anche al centro della mostra ‘Formiche’, con fotografie di Valerio Nicolosi dal Mediterraneo Centrale e dalla Rotta Balcanica, visitabile a partire dalla prima giornata del festival.

La mostra prende in prestito il nome dal documentario omonimo incentrato sulle rotte migratorie verso il continente europeo e diretto proprio da Valerio Nicolosi, giornalista, regista e fotografo romano. Gli scatti esposti, gentilmente forniti da Nicolosi, raccontano di un’umanità alla deriva, adulti e bambini che rischiano di annegare nell’immenso Mediterraneo o di essere uccisi alle frontiere dei Paesi balcanici pur di inseguire i propri sogni di un futuro migliore e la propria libertà.

Per rimarcare il ruolo e l’importanza della fotografia all’interno del festival, anche quest’anno
ritorna la mostra ‘Fimmine’, dedicata alle donne di Verzino, con materiale fotografico degli
anni Cinquanta, Sessanta e Settanta gentilmente concesso da varie famiglie del paese, insieme
ad altri scatti dedicati agli emigranti verzinesi.

Questa nuova edizione si pone l’obiettivo di continuare un’offerta culturale valida e alternativa
in un territorio periferico e sempre più marginalizzato, tanto dai grandi circuiti culturali
quanto dalle scelte politiche, soprattutto grazie alla partecipazione attiva della comunità che
vive il paese e di quella di emigrati in altre zone d’Italia e all’estero, così come di imprese del
territorio e di altre regioni.

Una frase di padre David Maria Turoldo dice “Qui nessuno è senza radici”. L o staff del festival crede fermamente nell’importanza delle radici, così come sostiene che radicare e riproporre un appuntamento come il “Festival Amore&Rabbia” di anno in anno in un luogo come Verzino abbia un valore e un significato unici, nonostante i tempi e la situazione generale ci dicano che diventa sempre più difficile.

È inoltre doveroso sottolineare che il “Festival Amore&Rabbia” continua a mantenere la gratuità nell’accesso a tutti gli appuntamenti in programma grazie ad attività di autofinanziamento e donazioni di amici del festival, spesso provenienti anche da fuori regione. A ciò si unisce una massiccia opera di volontariato da parte di tutto lo staff, che per mesi si prodiga nel promuovere e portare avanti il festival verso l’edizione successiva. È ancora possibile sostenere il festival cliccando al seguente link:
https://www.gofundme.com/f/festival-amore-rabbia-xiv-ed-verzino-kr

Segui CalabriaOk