Alla Radici del Mediterraneo: in scena ad agosto il Festival delle Arti Performative tra Melissa, Cirò Marina e Umbriatico
E’ un Festival internazionale di teatro e arti performative giunto alla sua terza edizione che si allarga dalla terrazza del Mediterraneo Melissa, dove si sono susseguite le due edizioni, ad Umbriatic...

E’ un Festival internazionale di teatro e arti performative giunto alla sua terza edizione che si allarga dalla terrazza del Mediterraneo Melissa, dove si sono susseguite le due edizioni, ad Umbriatico e Cirò Marina. Dal 26 agosto all’11 settembre il Teatro Ebasko, diretto da Simone Bevilacqua, 12 compagnie e 40 artisti internazionali porranno le Radici nel Mediterraneo crotonese, insieme a due debutti di spettacoli a livello mondiale, diciotto giornate di residenza culturale con persone provenienti da tutta Europa, tessendo relazioni con gli abitanti del posto e gettando le basi per una ritualità che appartiene al Teatro coinvolgendo le comunità.
La Terza edizione del RaMe – Le Radici del Mediterraneo è sì un progetto di Teatro Ebasko (“prendere forza, divenire giovani”) con sede a Melissa, e altre due a Bologna e Roma, e vede la collaborazione con l’associazione Il Lunario di Alfonso Calabretta, Kaneko Studio, Teatro Ridotto e Teatro dell’Albero: l’arte dell’attore fra oriente e occidente.
Luoghi non più periferie del Mediterraneo, ma terreni dove gettare il seme per una socialità riprendendo le grandi feste che in antichità venivano fatte durante la primavera o al cambio delle stagioni. “Per noi assume un significato importante – ci ha detto il direttore artistico Simone Bevilacqua – perchè la prima edizione è una prova, la seconda cerchiamo di affermarci, e la terza è un investimento sul territorio, con un teatro ed un’arte ricercata che ha a che fare con artisti che fanno questo come professione e mandano avanti una ricerca in campo antropologico. Un grande rischio e una grande prova di conferma e presenza che vogliamo mantenere, sperimentando degli spettacoli nei comuni limitrofi”
Un tema classico tra Achille e Pentesilea ai mercati saraceni di Cirò Marina, uno spettacolo di teatro sacro nella Basilica di Umbriatico e azioni molto mirate sul territorio per tutelare lo sguardo del pubblico. “Il nostro festival è qualcosa che possa agire nel futuro – ha continuato – questo Festival trascende le distanze, in un territorio che ha storie e divinità antiche”.
Verrà conferito il Premio Polis anche quest’anno, e sarà consegnato a Michele Affidato: “Questo premio coinvolge delle persone che sul territorio si sono distinte per buone pratiche e sociali. Quest’anno all’ambasciatore Unicef che si è distinto per buone pratiche di cittadinanza attiva”.
Tra gli eventi spicca dunque la Circe, la dea dell’Odissea, spettacolo di teatro in strada. Trampoli, fuoco, musica dal vivo, scenografie e un pupo la siciliano della scuola di Mimmo Cuticchio come co-protagonista.
“Cultura e capacità di questi artisti di esprimerla, i giovani, il borgo Melissa: questo significa sviluppo del territorio nel post pandemia – sono le parole del sindaco di Melissa Raffaele Falbo – una straordinaria occasione di rilancio ma non ci fermeremo a questo“.
“Un uomo se non ha il piede nel passato non può guardare al futuro – ha aggiunto il vice sindaco del comune melissese Carmine Macrì – questo si lega alla filosofia del Festival rincorrendo il passato e l’attenzione al futuro”. Teatro per tutte le età, laboratori e danze popolari: “Il nostro indirizzo è portare gente nel nostro borgo ed attrarre sempre più persone”, ha concluso l’assessore al turismo di Melissa Carlo Poerio.
Da sinistra nella foto: Il vice sindaco di Melissa Carmine Macrì, l’assessore al turismo del comune di Melissa Carlo Poerio, Simone Bevilacqua direttore artistico, Raffaele Falbo sindaco di Melissa.