Agostinelli sul porto: «Da Crotone un progetto di crescita e progresso»
Crotone Hub per l’eolico offshore galleggiante tra prospettive e opportunità. Potrebbe essere questa la sintesi del progetto di cui si sta discutendo in queste settimane. Ne abbiamo parlato con Andrea...

Crotone Hub per l’eolico offshore galleggiante tra prospettive e opportunità. Potrebbe essere questa la sintesi del progetto di cui si sta discutendo in queste settimane. Ne abbiamo parlato con Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.
Quali sono stati i motivi che hanno spinto l’Autorità di sistema portuale di Gioia Tauro a candidare Crotone?
La scelta di candidare il territorio crotonese si innesta in un contesto sociale ed urbano che richiede, oramai da anni, uno sviluppo del territorio e le cui aree, oggetto negli anni passati di sfruttamento e inquinamento richiedono attenzione. Si inserisce nel solco della transizione e verso un’economia più sostenibile; guardare al futuro, vuol dire cercare uno sviluppo che sia crescita economica e progresso ad ampio raggio. La proposta dell’area portuale e dell’area adiacente è fonte di riscatto per la città, di cambiamento. Abbiamo presentato un progetto che punta a migliorare l’infrastruttura portuale e la città. Una vera rivoluzione, perché il modo giusto è creare progetti che possano generare crescita e futuro.
Quali sono le possibili ricadute sul territorio, anche in termini occupazionali?
La ricaduta sul territorio è la parte più importante, perché il progetto si rivolge ad un territorio svantaggiato. Questo progetto riteniamo che sia innovativo proprio perché porterà il territorio ad essere un polo di crescita ed innovazione, una grande opportunità per la città e i cittadini. Le ricadute occupazionali dirette e indirette potrebbero essere significative per l’area crotonese, attrarre investimenti vuol dire cercare forza lavoro, formare e qualificare.
Un progetto come questo richiede una nuova banchina, individuata nell’aria oggi nota come “passeggiata degli innamorati”, l’assegnazione a Crotone del Hub in questione significherebbe legare e anche indirizzare la bonifica, un risultato di una valenza storica. E’ d’accordo? Ma soprattutto ha avuto interlocuzioni con gli enti territoriali (Comune, Provincia e Regione) per costruire un fronte istituzionale a supporto della candidatura?
La scelta dell’area per la nuova banchina vuole essere una opportunità. Dovremmo ragionare in termini di prospettiva e mettere al centro investimenti capaci di essere a sostegno del territorio. Noi abbiamo dato un input che speriamo gli Enti presenti sul territorio colgano e vedano come una possibile rinascita.
Si conoscono i tempi con cui il Ministero deciderà i due porti a cui assegnare l’Hub?
Entro 120 giorni dalla chiusura dell’avviso pubblico, il MASE renderà noto, tramite decreto, le aree demaniali marittime scelte e gli interventi infrastrutturali da effettuare.
Se fosse scelto Crotone che tempi ci sarebbero per adeguare le banchine 13 e 14 e realizzare la nuova?
La tempistica individuata è pensata su un’analisi di fattibilità tecnica ed economica, se dovessimo essere scelti, avremo dei tempi certi con la predisposizione degli elaborati esecutivi. Tuttavia, l’investimento proposto richiede dei tempi che non saranno brevi.
Che chance di vittoria abbiamo vista la concorrenza di Taranto, Augusta, Cagliari e Civitavecchia?
Ogni porto è un unicum, noi abbiamo le chance e le potenzialità; la nostra proposta tiene conto delle peculiarità del territorio ed è pensata per lasciare qualcosa di stabile e di importante.
E’ una grande occasione per metterci al centro di altri progetti, per mostrare le risorse del territorio e potrebbe essere un volano per attrarre altri investimenti.